Cadoneghe, rassegna stampa

 

cadoneghe 29 marzo 2007 - Il Gazzettino 

Legambiente benedice l'acqua che sgorga dai rubinetti di Padova e provincia
L'acqua di Cadoneghe è da imbottigliare
L'acqua di rubinetto e di bottiglia sono praticamente la stessa cosa
 

.) Così buona che si potrebbe imbottigliare. Legambiente benedice l'acqua che sgorga dai rubinetti di Padova e provincia, molto simile se non tale e quale a quella dei supermarket, talora venduta a prezzo d'oro, fino a mille volte di più di quella d'acquedotto. L'unico neo, nitrati e metalli pesanti che rischiano di inquinare le falde, quindi di finire nel bicchiere. E' quanto emerge dal dossier "Acqua di rete, acqua minerale. Dov'è la differenza?" redatto da Legambiente all'indomani della Giornata mondiale dell'acqua, celebrata il 22 marzo. "Abbiamo preso in esame i 22.500 controlli effettuati da Arpav nell'acqua che esce dai rubinetti di Padova, Abano Terme, Albignasego, Cadoneghe, Camposampiero, Cittadella, Conselve, Este, Legnaro, Maserà, Monselice, Montagnana, Piazzola sul Brenta, Piove di Sacco, Rubano, Vigonza e Vigodarzere, confrontandone i parametri con quelli segnalati nelle etichette di dodici famose marche di acque minerali. Ebbene - spiega Giorgia Businaro, coordinatrice scientifica dell'indagine - è emerso che acqua di rubinetto e di bottiglia sono praticamente la stessa cosa, quindi non vi è nessuna giustificazione nel costo delle acque imbottigliate, più o meno simili per le quantità di sodio, potassio, magnesio, calcio presenti al loro interno, comunque in proporzioni così basse da non incidere sulla nostra salute. Se non alcune marche circoscritte, particolarmente indicate per bambini o sportivi". Ovvero Lauretana e Lete; le altre "griffe" prese in esame - Vera, San Benedetto, Lora Recoaro, Levissima, Vitasnella, Rocchetta, Panna, Fabia, Fiuggi, Acquachiara - risultano più o meno sovrapponibili. "Dallo studio abbiamo evinto che lo ione sodio, quello della particella solitaria della pubblicità, è basso ovunque, tranne che a Vigonza dove è sopra la media, pur rimanendo al di sotto dei limiti di legge; la quantità di zolfo è ugualmente ridotta, salvo che a Montagnana; lo ione magnesio è omogeneamente presente: le acque di rete cioè non sono necessariamente più dure di quelle minerali - spiega Davide Sabbadin della segreteria regionale di Legambiente - Anche lo ione cloruro, maggiormente presente nelle acque di rete perchè impiegato come disinfettante, non è significativamente minore nelle acque commerciali. L'unica differenza è rappresentata dai nitrati in quanto le acque di rete, prima di essere captate e trattate, attraversano terreni di vario tipo e destinazione produttiva, in particolare subiscono le infiltrazioni dovute a scarichi zootecnici e agricoli". Di qui l'invito di Legambiente ad adottare più "sane" pratiche di coltivazione, rendendo l'agricoltura meno intensiva, più naturale e compatibile con l'ambiente.

F.Cap.
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