Cadoneghe, rassegna stampa

 

cadoneghe 25 settembre 2007 - Il Mattino di Padova 

CADONEGHE
La Madonna Addolorata è tornata a casa
Il capitello di via Matteotti risale al lontano 1850
 

Dopo il restuaro del capitello di via Matteotti, è tornata al suo posto la statua lignea della Madonna Addolorata. Sabato sera, dopo il rosario recitato nella chiesa di Sant'Antonino di Mejaniga, è partita la processione che ha riportato l'antica statua all'interno del capitello. La processione, aperta dal parroco don Odilio Longhin, ha visto anche la partecipazione del sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon e dei rappresentati dell'amministrazione comunale. La fiaccolata è stata accompagnata dai canti dei cori parrocchiali e dalla musica dell'orchestra di fiati di Cadoneghe. A riportare la statua al suo posto sono state le ragazze del piccolo coro. La piccola statua lignea della Madonna Addolorata probabilmente è molto antica. Secondo quanto narra la tradizione orale, il capitello sarebbe stato edificato dalle famiglie di via Acquaro e di via Matteotti intorno al 1850, lungo la sponda del fiume Brenta che allora passava dove oggi corre la strada.
All'interno collocarono la statuetta di legno, con un cuore argenteo trafitto da sette spade e la corona sul capo, seduta su una seggiolina. La statua, vestita di tutto punto, comprese scarpette e biancheria dalle signore del quartiere, si disse giunse a Mejaniga dal Trentino, portata dai barconi merci.
Altri narrano invece che arrivò "con l'acqua", trasportata dal fiume durante un'alluvione e ritrovata tra i rami di un albero. Da allora è sempre stata a protezione del fiume all'interno del capitello, che nei mesi scorsi è stato spostato dalla sua posizione originaria in via Acquaro fino all'incrocio fra via Matteotti e via Codotto e Maronese, e successivamente restaurato.
Domenica, invece, l'amministrazione municipale ha donato un albero a tutti i nuovi nati nel 2006 (i bimbi sono 139). La festa si è svolta in piazza del Sindacato. Ai genitori è stato affidato un albero come segno di augurio e d'impegno per contribuire a realizzare un ambiente migliore, come previsto dalla legge 113/92. Spazio permettendo, la cosa migliore sarebbe piantare gli alberelli nel giardino di casa o nel verde condominiale, affinché genitori e figli, insieme, con attenzione e collaborazione, aiutino la crescita di queste piccole piante.

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