Per rispondere alle esigenze vitali, come prescritto dalle leggi e dalle direttive europee, i residenti del campo avranno la possibilità di ottenere un aggancio al servizio idrico di una portata però molto ridotta».
La vicenda risale allo scorso 25 ottobre, quando i tecnici di Etra, accompagnati dagli agenti della polizia locale dell'Unione del Medio Brenta, si sono presentati al campo nomadi di via Frattina, dove risiedono oltre 20 persone, per chiudere e sigillare il contatore installato. La decisione è stata presa a seguito dell'accumulo di un insoluto di quasi 9 mila euro per la fornitura dell'acqua dal 2014 ad oggi, e di circa 2 mila per il servizio rifiuti risalente al 2012. Un debito che si è accumulato e che non è mai stato mai saldato, nonostante la concessione di facilitazioni sui pagamenti per andare incontro alle richieste degli utenti del campo anche attraverso reteizzazioni. L'utenza, allacciata dal 2011 (in precedenza era in capo al Comune di Cadoneghe) negli anni ha totalizzato un debito con Etra per il servizio di erogazione dell'acqua di 8.660,42 euro e di altri 8.211,08 scaduti. Moltissimi i tentativi per arrivare ad una soluzione bonaria per cercare di recuperare le somme mai incassate. E, dopo diversi solleciti rimasti senza risposta, si è passati alle vie di fatto sigillando il contatore. Poco tempo dopo, i residenti del campo hanno riattivato abusivamente e più volte il contatore, arrivando anche a installarlo al contrario in modo che venissero contati i consumi sottraendole invece che aggiungerli. Infine il contatore è addirittura sparito e, a seguito dell'ennesima ispezione dei tecnici, è stata accertata la presenza di allacciamenti abusivi direttamente alla rete del collettore del pozzetto dell'utenza.
I residenti consumano circa 3 metri cubi di acqua al giorno. «Etra ha dimostrato più volte l'ampia disponibilità per arrivare ad un accordo - ha spiegato il presidente di Etra, Andrea Levorato -. Ma gli utenti non hanno mai mantenuto fede alle promesse. Le uscite de tecnici, i solleciti con raccomandate si contano a decine. I residenti del campo hanno inoltre avuto atteggiamenti minacciosi nei confronti de nostri tecnici. Gli stessi atteggiamenti tenuti anche davanti agli impiega agli sportelli quando sono stati invitati a presentarsi per chiarimenti. Viste le ripetute manomissioni, sono stati chiusi i collettori e cementato la presa stradale del pozzetto per evitare ulteriori furti d'acqua. Le somme non pagate grava o sul bilancio di Etra e di cane guerra sulle bollette di tutti gli utenti». Ora, valutate le esigenze vitali dei residenti, è stata decisa la riattivazione dell'acqua con portata ridotta. Non solo. «Con le associazioni del territorio che accompagnano il loro cammino di inserimento - aggiunge il sindaco Schiavo - prepareremo un piano di rientro per l'insoluto generato dai periodi altalenanti di pagamento delle bollette e quelli di non pagamento. Anche dal punto di vista urbanistico, la situazione del campo Rom verrà posta sul tavolo tecnico in tempo medio-breve e sarà gestito dall'Unione dei Comuni del Medio Brenta, che ha in carico la funzione urbanistica del nostro Comune.
L.Lev.
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