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RASSEGNA STAMPA – APRILE 2003

"IL GAZZETTINO"



30 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Dopo lo sfratto dalla ex scuola pericolante
Gli scouts trasferiti in un seminterrato

La cura potrebbe essere peggiore del male? E' la domanda che si pongono alcuni ragazzi iscritti alle varie associazioni che tra non molto saranno 'sfrattate' dalla loro attuale sede, l'ex-scuola elementare di via Giotto, per trovare una sistemazione definitiva nella nuova struttura sorta nell'area adiacente allo stadio M.L. King dove da pochi mesi si è trasferito l'ufficio tecnico e il magazzino comunale. Dovrebbero essere cinque le stanze che gli Scouts, il Gruppo della Ceramica e la Protezione Civile a rotazione si divideranno insieme ad altre associazioni che in base all'attività esercitata potrebbero essere interessate a occupare quello spazio. "Un seminterrato raggiungibile attraverso una scala molto ripida in ferro, che ha tutta l'idea di essere un loculo - è il commento dei ragazzi - tra una scuola pericolante e un ambiente interrato la scelta non è tra le più entusiasmanti. Oltretutto i giardinetti attrezzati che ci sono nelle vicinanze non sempre sono usufruibili. Ci troviamo spesso a fare le gimcane tra le auto che impropriamente vi vengono parcheggiate, forse privati o dipendenti del vicino ufficio tecnico trovano più comodo lasciarla lì piuttosto che utilizzare il parcheggio dello stadio. Addirittura c'è chi per trovare l'auto fresca in queste giornate di sole la mette sotto il pergolato di glicini che invece dovrebbe portare ristoro agli anziani".
"Trovo ingiustificate queste lamentele - risponde l'assessore Mirko Gastaldon - sono ambienti progettati nel rispetto di tutte le norme di sicurezza: bocche di lupo che portano luce, uscite di sicurezza e anche un ascensore. La vicinanza degli impianti sportivi è un valore aggiunto. Potranno usufruire del percorso vita che è stato rimesso a nuovo e tra non molto partiranno anche i lavori di ristrutturazione dello stadio. Interventi alla pista e agli spalti i quali saranno coibentati con materassini idrorepellenti. Siamo all'approvazione definitiva del progetto Skate Park, non solo pista di pattinaggio ma anche un anello di 120 metri per piccoli ciclisti che potranno così allenarsi senza essere costretti a circolare per le strade".
Emanuela Stefani

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25 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Incidente ieri pomeriggio sulla nuova strada del Santo vicino all'uscita per Bragni.
L'auto di un trevigiano si è scontrata frontalmente con quella di due padovani

Schianto sulla statale: muore trentenne, due i feriti
La vettura della vittima, forse colta da malore, ha invaso la corsia opposta. Marito e moglie ricoverati: lui ha avuto le gambe fratturate

Torna a macchiarsi di sangue la nuova statale 307. Ma stavolta gli incroci a raso e l'alta velocità non c'entrano nulla. E' stata una tragica fatalità a provocare il violentissimo scontro frontale costato la vita a Davide Zoccoletto, trent'anni, di Morgano (Treviso), dove risiedeva in via Sant'Ambrogio 69. Il giovane è deceduto sul colpo dopo essere stato vittima di un improvviso malore mentre si trovava alla guida della sua Y 10. Sono passate le sedici da appena tre minuti. Con tutta probabilità Davide Zoccoletto sta rientrando a casa. L'utilitaria percorre la corsia nord della nuova Statale del Santo. La tragedia si consuma a poche centinaia di metri dal distributore Fina, tra gli svincoli di Cadoneghe e Bragni, in un tratto in cui la strada piega leggermente a destra. All'improvviso l'Y 10 devia inspiegabilmente dalla corsia di marcia.
In preda ad un malore, il giovane non controlla più la vettura. In pochi attimi l'utilitaria invade la carreggiata opposta mentre sopraggiunge la Hyundai Atos condotta da Giuseppe Curti, 54 anni, di Cadoneghe , dove risiede in via Marco Polo. L'uomo non riesce a schivarla. Nell'urto la Hyundai finisce accartocciata con le ruote posteriori sul guardrail. Prima di concludere la sua folle corsa la Y 10 colpisce di striscio lo specchietto laterale di una Daewoo Matiz. Nell'incidente resta coinvolta marginalmente anche una Mercedes. Finisce contro la carrozzeria il cric schizzato fuori dal bagagliaio della Hyundai. Davide Zoccoletto è accasciato sotto al volante. Ormai privo di vita. L'ambulanza del Suem presta le prime cure a Giuseppe Curti. L'uomo viene trasferito d'urgenza al pronto soccorso. Le sue condizioni appaiono gravi. Gli vengono riscontrate varie fratture agli arti superiori ed inferiori. I medici ne dispongono il ricovero in ortopedia con una prognosi di sessanta giorni. Guarirà invece in un paio di settimane la moglie Ivana Zago che viaggiava al suo fianco. Sono gli agenti della Polstrada di Padova ad occuparsi dei rilievi di legge. Nel tratto compreso tra Padova Est e lo svincolo di Bragni la nuova SS. 307 viene chiusa al traffico. Le auto tornano a circolare soltanto alle diciotto e trenta.
Luca Ingegneri

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24 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Per la concessione di una licenza che ritengono irregolare
Edicolanti in agitazione
Il sindacato ha presentato un ricorso al Tar e in Regione

Edicolanti sul piede di guerra minacciano una serranda di due giorni per protestare contro il rilascio di una licenza di vendita presumibilmente irregolare alla tabaccheria di via Franco. Uno sciopero che potrebbe investire i cittadini nei prossimi giorni. A sollevare la questione in consiglio comunale il capogruppo di rifondazione, Walter Poggi, che in un'interrogazione ha chiesto chiarimenti non solo sulla procedura seguita ma anche su un possibile favoritismo considerato che il beneficiario della licenza ha una stretta parentela sia con l'assessore al Bilancio sia con l'assessore al Commercio. "Nel '99 era uscita una legge che dava la possibilità a tabaccherie, bar, benzinai e librerie di vendere non in modo esclusivo quotidiani o periodici - spiega Oscar Nalesso, segretario regionale Sindacato Giornalai Cgil - nei 18 mesi di sperimentazione previsti il risultato è stato un vero flop, infatti si è avuta una crescita solo dell'1,7\%. Successivamente la legge 170/01 aveva dato indicazioni precise su come procedere per ottenere il rilascio delle licenze, stabilendo che doveva essere subordinato all'aver praticato la sperimentazione. Oppure doveva rientrare nel piano di localizzazione del Comune ma la domanda doveva essere presentata entro un anno dall'entrata in vigore della legge stessa. Nel caso specifico nessuno di questi requisiti è stato rispettato".
Un equivoco che forse nasce dall'interpretazione di una circolare regionale del dicembre 2001 dava facoltà di vendita anche a chi non aveva fatto la sperimentazione ma solamente la domanda. Disposizione però subito respinta dalla Regione che invece ne ribadiva l'obbligo imponendo anche di scegliere se vendere quotidiani o periodici. Nell'attesa che l'amministrazione comunale verifichi la regolarità dell'autorizzazione concessa, per evitare che scadano i termini per agire, il Sindacato Giornalai ha presentato un ricorso al Tar e l'Ufficio Commercio regionale si sta attivando per reperire tutta la documentazione che porti all'esatta lettura della normativa. Attualmente sono sette le edicole dislocate sul territorio ma a breve altre due apriranno: una in centro a Cadoneghe l'altra nella nuova lottizzazione peep in zona Bragni. "Non poche - lamenta Oscar Nalesso - per un paese che conta circa 18mila abitanti".
Emanuela Stefani

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19 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Progetto "Adottare un'aiuola"

Adottare un'aiuola per contribuire ad abbellire il proprio paese. Con l'iniziativa "Aiola fiorita" il Comune di Cadoneghe non solo punta ad un maquillage del territorio ma si propone anche di incentivarne il commercio. "Si tratta di un progetto rivolto principalmente ai commercianti, si chiederà loro, infatti, di sponsorizzare la realizzazione di un angolo fiorito davanti al proprio negozio - spiega il sindaco Adriano Baldin - un modo per valorizzare le loro vetrine e magari riuscire ad attirare maggiore clientela. Una possibilità per farsi anche della pubblicità in quanto ogni aiuola recherà il nome di chi ha contribuito a crearla".
Emanuela Stefani

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23 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Durante le feste pasquali ignoti hanno bucato le tapparelle, forse con un un'arma ad aria compressa
Vandalismi contro la sede della Cgil
Fatta sparire anche la bandiera della pace esposta dal balcone. La segreteria condanna il gesto

Ieri, alla ripresa dell'attività, dopo le festività pasquali, alcuni delegati della Cgil Camera del Lavoro hanno notato che ignoti durante le feste avevano preso di mira la sede di via Guido Franco. «I danni rilevati - fanno sapere dalla Cgil - consistono nella creazione di fori alle tapparelle delle finestre, praticate presumibilmente con un'arma ad aria compressa o a pallini. Nello stesso tempo è stata asportata la bandiera della pace esposta dal balcone della sede. Il gesto prodotto da ignoti rientra nella strategia e pratica fascista di chi al confronto delle idee sostituisce l'atto di violenza e sopraffazione. La CGIL condanna simili gesti e chiede di isolare i provocatori e i violenti dalla nostra società».
«La CGIL continuerà con rinnovato impegno ed energia a adoperarsi per "pace e diritti". Le nostre sedi e servizi provinciali - dice ancora la Cgil - sono quotidianamente frequentate da migliaia di persone che riconoscono alla Cgil un ruolo importante ed insostituibile di difesa della democrazia, dei diritti dei più deboli, delle condizioni materiali e civili di larga parte della società italiana. La Cgil continuerà a svolgere la propria attività convinta delle buone ragioni che quotidianamente i lavoratori, i pensionati, i cittadini ci riconoscono dandoci fiducia e stima».

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22 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

L'allarme lanciato dalle associazioni raccolto da Gianni Fugolo di An, che interroga la giunta
Può crollare l'ex scuola di via Giotto
Alcuni mesi fa si è verificato un cedimento. I locali sono frequentati da decine di bambini

Ogni giorno potrebbe essere un giorno a rischio per gli iscritti alle associazioni ospitate nella sede dell'ex-scuola di via Giotto nel quartiere Bragni. In attesa di trasferirsi nella sede promessa vicino alle scuole M.L.King, per lasciar spazio alla nuova stazione dei carabinieri, il gruppo degli Scouts, composto da circa sessanta ragazzi tra gli 8 e i 19 anni, il Gruppo della ceramica e la Protezione civile che condividono più volte a settimana le stanze del vetusto complesso scolastico, denunciano una situazione di pericolosità dell'edificio stesso e la preoccupazione che qualcosa di grave possa succedere.
A farsene portavoce in consiglio comunale, Gianni Fugolo di An che con un'interrogazione ha illustrato la situazione peraltro già nota all'assemblea. Infatti, più volte i rappresentanti delle varie associazioni hanno chiesto rassicurazioni al sindaco Baldin sull'agibilità dell'edificio ma mai nessuna documentazione è stata loro esibita.
«Ho avuto modo di fare un sopralluogo nel complesso scolastico - spiega il consigliere Fugolo - i servizi igienici disposti sui due piani non funzionano, ci sono delle infiltrazioni d'acqua dal tetto che indeboliscono le travi portanti. Solo alcuni mesi fa si è verificato un piccolo cedimento. I pannelli che rivestono il soffitto quando sono colmi d'acqua crollano a terra e seppur leggeri evidenziano una situazione di precarietà. Un tubo dell'acqua è esploso e nonostante sia stato segnalato all'ufficio tecnico ancora non è stato riparato. Come se tutto questo non bastasse i ragazzi hanno trovato all'interno anche dei topi morti. Ricordiamoci che è un luogo frequentato soprattutto da bambini».
Un malessere diffuso tra le associazioni che da sempre hanno dovuto adattarsi, alcuni inverni fa, ad esempio, per riscaldarsi si portavano le stufette direttamente da casa perché l'impianto non funzionava. Patimenti che hanno indotto il IV Gruppo degli Scouts a chiedere e ottenere ospitalità al comune di Vigonza. Eventualità che potrebbe ripetersi se l'Amministrazione non si dimostra più sensibile e attenta verso le proprie associazioni soprattutto in tema di sicurezza.
Emanuela Stefani

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19 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Cadoneghe: l'ex sindaco a Forza italia

Ho letto con divertito stupore sul Gazzettino di mercoledì 16 aprile un apprezzamento (ed è la seconda volta!) che i rappresentanti locali di Forza Italia hanno ritenuto di sottolineare sia per la mia passata esperienza di sindaco di Cadoneghe , sia per l'osservazione che ho avanzato a un aspetto specifico della variante di adeguamento normativo del PRG, che si è resa necessaria dal trascorrere degli anni.
Non vi è dubbio che si tratti di un tentativo più o meno maldestro e strumentale di mettere in difficoltà l'attuale amministrazione , pur tuttavia c'è un però grande come una casa: diversamente dalla mia critica circostanziata e relativa solo all'inopportunità di cambiamento di destinazione da verde a residenziale dell'area di pubblica proprietà di via Bordin (angolo via Gramsci), il Polo oltre a prendere fischi per fiaschi sul parere della Regione e persino a rallegrarsi, dimentica due cose importanti.
1) su quella variante non solo no ha frapposto nessuna obiezione e opposizione ma ha dato persino la sua benevola astensione... altro che grandi cementificazioni!
2) per l'area di via Bordin la svista è ancora più clamorosa: mentre a me e a tanti cittadini quell'area sta bene a giardino, per il Comune la trasformazione è stata motivata solo per ragioni di cassa e per contrastare il dissanguamento che in barba al federalismo il governo di centro destra ha imposto ai Comuni...
Elio Armano
(già sindaco di Cadoneghe dal 1981 al 1990)

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19 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Proteste dei residenti di via Bordin e della scuola per disabili Temono che la trasformazione urbanistica "cancelli" il verde

Una protesta silenziosa ma ben visibile ha caratterizzato l'ultimo consiglio comunale. I residenti del quartiere di via Bordin e alcuni rappresentanti della Scuola Professionale per disabili San Francesco d'Assisi si sono presentati in sala consiliare con cartelli, tenuti costantemente sotto gli occhi del sindaco Baldin, chiedendo più verde e meno cemento. Questo perché la zona sarà oggetto di una trasformazione urbanistica che prevede la costruzione di un complesso residenziale di trenta appartamenti al posto di un giardino pubblico. Preoccupazione espressa anche con una lettera aperta inviata al sindaco e corredata da quasi duecento firme. Una prima rassicurazione è stata data all'associazione San Francesco d'Assisi: ossia, che almeno per ora, quella zona resterà a verde pubblico e che nessun intervento sarà deciso se non previa consultazione. Diverso il discorso relativo al quartiere di via Bordin che secondo l'amministrazione necessita di una riqualificazione per rispondere al meglio a tutte le esigenze, comprese quelle abitative e di transito stradale proponendo valide alternative di circolazione. Un'area valorizzata anche dal recupero dell'ex Breda trasformandola in un punto di riferimento storico e di aggregazione sociale.
Tante sono le varianti apportate al PRG, ben 57, per l'amministrazione importanti per razionalizzare il patrimonio comunale: alienare edifici dismessi e rinvestire il ricavato in opere di utilità pubblica a favore delle associazioni. Varianti che interessano un'area di 160mila mq con un aumento di volume di 37mila mc. Una tematica molto dibattuta, sviscerata in ogni sua sfumatura: per il consigliere Poggi è in vendita la qualità della vita, un'abbuffata di varianti che non soddisfa ma alimenta la speculazione affaristica, la stessa abbuffata che preoccupa anche il consigliere Pavin, che chiede che venga verbalizzata la sua richiesta di verificare se esistono gradi di parentela che possano creare incompatibilità tra amministrazione e eventuali beneficiari. Preoccupazione infondate per l'assessore Sarti che afferma: "le aree verdi sono previste e consistenti, ma abbiamo bisogno di risorse per raggiungere i nostri obiettivi e questo è possibile solo vendendo. Le varianti sono una risposta per non gravare con una tassazione diretta sui cittadini".
Emanuela Stefani

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19 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Incendio alla ex "Grosoli"

Un principio d'incendio si è sviluppato giovedì sera attorno alle 21 all'interno dell'area ormai dismessa delle "Macellerie Grosoli" di via Marconi a Cadoneghe . A prendere fuoco sono stati alcuni materassi usati come giacigli da clandestini. Secondo quanto riferiscono i carabinieri la causa potrebbe essere stata un fornelletto usato per preparare i pasti. I danni sono limitati.

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18 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

A Rifondazione non piace il nuovo Statuto comunale

Non piaceva prima, piace tanto meno ora. Il nuovo Statuto comunale, approvato solo qualche mese fa, continua ad essere considerato non innovativo e lacunoso da parte del gruppo di Rifondazione Comunista. Giudicato a suo tempo anonimo, in quanto non riporta nessun riferimento storico che ne caratterizzi l'identità del territorio, ma anche reticente perché rinvia quasi tutto alla Costituzione. Inoltre, é ottuso visto che non raccoglie l'indicazione del Parlamento Europeo di chiedere il riconoscimento delle coppie di fatto. Ad aggravare la situazione, il rifiuto da parte di Polo e Ulivo di inserirvi il richiamo all'art. 11 della Costituzione, che ripudia la guerra, ma anche ogni riferimento alla bandiera arcobaleno come simbolo di pace. "Non capisco come questi due elementi facciano così tanta paura - riporta il capogruppo Lucio Costa - posso comprendere l'atteggiamento del centrodestra coerente con le posizioni nazionali, ma inspiegabile risulta l'allineamento dell'Ulivo che lo porta a fare una scelta così tanto contraria ai sentimenti della gran parte del popolo di Cadoneghe e dell'Italia".
Emanuela Stefani

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16 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

La Regione invita il Comune a stralciare 37 sottovarianti su 57 al piano regolatore.
Stasera il Consiglio

L'entusiasmo con il quale l'amministrazione comunale ha illustrato la nuova immagine che assumerà il comune dopo gli interventi di restyling contemplati nella variante al Piano Regolatore, sembra messo a dura prova dalla Regione. Infatti, la variante approvata dal consiglio comunale in due tranches, il 19 settembre 2002 e il 9 dicembre dello stesso anno, dopo essere stata inviata alla Regione per il prosieguo del normale iter burocratico, è stata da questa rispedita al mittente specificando che potrà essere accolta solo se su 57 sottovarianti il Comune ne stralcerà ben 37. Ben contento di questa brusca frenata apportata ai progetti che andranno a modificare in modo irreparabile le destinazioni d'uso di alcune aree pubbliche il gruppo di Forza Italia di Cadoneghe . "Si parla di aree verdi che saranno trasformate in parcheggi e di aree agricole trasformate in parzialmente edificabili, il tutto a servizio del grande Cementificatore - denuncia Stefano Venturato, coordinatore del partito - persino il past sindaco Elio Armano al tempo dell'approvazione, criticava la variante in quanto non affrontava tutte le problematiche urbanistiche poste dal territorio e sottolineava che l'unico effetto che poteva produrre era quello di ridimensionare la dotazione a servizi riducendola alla soglia minima delle prescrizioni normative". Un'amministrazione comunque, ben intenzionata a proseguire nell'intento di dotare il comune di nuovi parcheggi, nuove strutture edilizie ma anche nuovi spazi verdi. A confermarlo l'inserimento nell'ordine del giorno del consiglio comunale di stasera dell'approvazione di alcune varianti che erano state in precedenza respinte dalla Regione per motivi di merito e formali. "Più verde e più case, un risultato difficile da far quadrare - sottolinea critico Venturato - forse l'intenzione è di costruire grattacieli ottenendo così solamente aree sovrapopolate e senza alcun appeal di tipo urbanistico".
Emanuela Stefani

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16 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Forza Italia e Lega stringono un patto per unire gli intenti alle amministrative del prossimo anno

La Casa della Libertà, nello specifico il gruppo di Forza Italia apre le porte alla Lega Nord. A determinarne l'ingresso la firma di un accordo elettorale tra i due gruppi politici, in vista delle elezioni del 2004, che ne ufficializzi la compattezza.
Un patto utile a far sì che non si ripeta il risultato di quattro anni fa, quando alle ultime amministrative la Lega aveva preferito presentarsi da sola indebolendo numericamente la coalizione di centro-destra. Una sconfitta quasi annunciata all'epoca e che ora si vuole scongiurare facendo fronte comune. Una ritrovata unità che si dovrebbe tradurre in un peso politico di oltre il 40\% con forti probabilità di crescita se si punta su un malcontento generale e sulla voglia di cambiamento delle altre realtà politiche.
Antonio Daniele, segretario della Lega Nord e Stefano Venturato, coordinatore di Forza Italia, i due firmatari, spiegano in questo modo il motivo che li ha portati a unirsi sotto lo stesso simbolo, quello della Casa della Libertà. "Abbiamo cercato dei punti di contatto comuni per redigere quello che sarà il nostro programma elettorale - spiega Stefano Venturato - Per ora abbiamo definito le linee generali ma sarà perfezionato nei prossimi mesi. Le nostre priorità saranno sicuramente la sviluppo del nostro territorio compatibile con un'idonea qualità di vita, totalmente contrari a una crescita urbanistica selvaggia che si sta attuando ora. Non vogliamo far precipitare Cadoneghe riducendolo a un paese dormitorio ma valorizzarlo sviluppando servizi e proponendo piani commerciali appetibili".
Un team composto da tre/quattro elementi per ogni identità politica della coalizione si metterà al lavoro per stilare il programma, facendo tesoro degli errori degli altri e danno ascolto alle esigenze dei cittadini. Ampio spazio sarà dato ai giovani, un cambio generazionale per liberarsi da capziosi concetti sostituendoli con idee innovative.
Emanuela Stefani

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15 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

L'orazione funebre di Armano: «Dino, protagonista di mille iniziative»

"Se ne è andato quasi in punta di piedi. Sempre attivo e protagonista di mille iniziative purtroppo la precarietà della salute lo ha costretto via via, a ridurre il suo orizzonte in un ambito sempre più privato". Elio Armano, apre con queste parole il libro che racconta la lunga e intesa vita che ha caratterizzato il compagno e amico Dino Giacomini, che venerdì sera dopo una lunga malattia è deceduto all'ospedale di Padova.
Un personaggio di rilievo nel mondo politico e sindacale del paese che ha contribuito a rendere sempre viva e forte la lunga tradizione di sinistra di Cadoneghe . Una delle figure storiche del vecchio Pci, conosciuto e amato per la sua grande umanità e disponibilità. Centinaia le persone che hanno partecipato alla cerimonia laica svoltasi nel cortile della Casa del Lavoratore, sede che lui stesso aveva contribuito a realizzare. Protagonista dei movimenti sindacali degli anni '50 e '60 a sostegno dei lavoratori è stato fondatore del Sindacato Pensionati Italiano-Cgil.
Faceva parte anche dell'Associazione Mutilati del Lavoro e dell'Associazione Ex-Combattenti e Reduci. Labari e gerbere rosse hanno fatto da cornice alla sua persona e lo hanno accompagnato in questo suo ultimo viaggio, contornato dai familiari e dai molti amici che non hanno voluto mancare a "questa grande manifestazione che ancora una volta è riuscito ad organizzare. Ha preparato il suo addio, senza formalità rituali ma ricco di contenuti" sottolinea l'amico Elio Armano.
Emanuela Stefani

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11 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Un nuovo tentativo dei ladri per entrare nella sede di Forza Italia

Continuano le visite notturne dei "soliti ignoti' nella sede di Forza Italia di via Zanon a Cadoneghe . Dopo la rottura, nei giorni scorsi, dell'insegna luminosa posta all'ingresso, l'ultimo di una preoccupante serie di atti vandalici, domenica sera ospiti non invitati e tanto meno desiderati, hanno cercato di forzare la maniglia della porta d'ingresso per introdursi nel locale che ospita il gruppo politico. A fare l'ennesima e sconcertante scoperta il neo-coordinatore di Forza Italia, Stefano Venturato: "Sono episodi che si stanno verificando con troppa frequenza - dichiara il forzista Venturato, non incline a raccogliere possibili provocazioni - mi aspetto che il sindaco Adriano Baldin, per la competenza che gli è stata attribuita, provveda a mantenere sotto controllo la situazione e a far sì che tali eventi non si ripetano".
Emanuela Stefani

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10 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

La banda di ladri entrata nel capannone ha preso anche 6mila euro in contanti. Un raid ben organizzato
Furto d'auto e furgone all'officina Sarti
Danneggiate altre cinque vetture. Rubati computer, stampanti e altro. Bottino di 70 mila €

Ha fruttato un bottino ingente l'incursione dei soliti ignoti nell'autofficina Sarti, di via Ca' Ponte. I ladri hanno rubato un fuoristrada ed un autocarro in attesa di riparazione. Prima di fuggire hanno svuotato l'ufficio di computer, stampanti ed altro materiale. Secondo una prima stima il valore della refurtiva si aggirerebbe sui 70.000 euro, coperti da assicurazione. Il furto è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. Il titolare dell'officina Alessandro Sarti se n'è accorto soltanto l'indomani mattina. I banditi sono entrati nel recinto del capannone tagliando la rete di recinzione. Non sono andati per il sottile. Con una pietra hanno sfondato la finestra dell'ufficio. Devono aver provocato un botto notevole. Eppure nessuna delle famiglie che abitano nella zona ha dato l'allarme. Purtroppo l'officina non è dotata di un sistema antifurto.
I ladri hanno praticamente ripulito l'ufficio. Sono stati asportati tre computer, una fotocopiatrice, due stampanti, due telefoni, uno scanner ed un masterizzatore. Non si è salvato proprio nulla. La banda non ha lasciato per strada neppure un casco da motociclista ed una motoretta elettrica per bambini. Dal cassetto della scrivania sono stati prelevati 6000 euro in contanti, un libretto al portatore ed una carta di credito intestati al titolare dell'officina, oltre ad un programma di computer per la gestione di conti correnti bancari. Ma erano gli automezzi il vero obiettivo del raid. I banditi se ne sono andati a bordo di un Nissan Trailer, di proprietà di una ditta di Limena, e di un autocarro Renault Master, appartenente ad una società romana. Almeno altre cinque vetture hanno rischiato di prendere il largo. Ma i malviventi non sono riusciti a metterle in moto. Sono state tutte danneggiate: i vetri sono finiti in frantumi ed i blocchetti di accensione dovranno essere sostituiti. Sul furto indagano i carabinieri di Vigodarzere.
Luca Ingegneri

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6 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

Pronta al trasloco, ma l'alloggio Ater è inagibile

Vive con l'incubo che le forze dell'ordine possano bussare alla sua porta per costringerla a liberare l'appartamento e ritrovarsi così in mezzo ad una strada senza sapere dove andare. Alberta Benanzato, attualmente residente in via Mario,6 a Cadoneghe , da giugno dell'anno scorso, dopo la vendita all'asta del proprio appartamento, convive con questa spada di Damocle sulla testa che non le fa fare sonni tranquilli. Un'alternativa ce l'avrebbe ma anche questa si presenta come un percorso ad ostacoli. Infatti, dal 26 marzo benché risulti assegnataria di un appartamento Ater nel nuovo edificio di via Conche, non riesce a prenderne possesso perché alla struttura ancora non è stato rilasciato il permesso di abitabilità da parte dell'ufficio tecnico comunale. Il motivo è che le opere di urbanizzazione non sono state completate.
«Da tempo tutte le mie cose sono chiuse dentro scatoloni pronte per fare il trasloco. Più volte ho scritto al Comune e ho parlato anche con il sindaco ma non hanno saputo darmi risposte concrete - dichiara la signora Benanzato, preoccupata per una situazione che si fa sempre più complicata anche da un punto di vista finanziario - non ho un mio reddito e i nuovi proprietari continuano a scrivermi chiedendomi anche gli arretrati per i mesi che ho occupato l'appartamento senza averne diritto. Vogliono 500 euro al mese e non me lo posso permettere». Rassicurante appare il sindaco Adriano Baldin che dieci giorni fa, insieme ai tecnici dell'Ater e a quelli comunali, ha fatto un sopralluogo nell'area per sollecitare il rilascio dell'abitabilità. «E' questione di pochi giorni - dichiara il sindaco - il tempo necessario alla ditta incaricata di eseguire gli ultimi lavori per chiedere il collaudo. Comunque la signora Benanzato non si troverà mai in mezzo ad una strada».
Emanuela Stefani

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5 aprile 2003 "IL GAZZETTINO"

È il terzo episodio in un anno
Ancora intolleranza contro Forza Italia Staccata e distrutta l'insegna del partito

Presa nuovamente di mira la sede di Forza Italia di via Zanon a Cadoneghe . Nella notte di ieri ignoti si sono introdotti nel giardinetto dell'edificio che ospita il partito e hanno staccato l'insegna luminosa che si trova sopra l'ingresso, riducendola in mille pezzi.
Nel giro di un anno, sinora, sono state tre gli episodi di intolleranza nei confronti della sede del partito o di suoi esponenti. Il primo aveva reso inutilizzabile l'insegna 'Polo per le libertà', che era stata forata da un sasso. Il fatto successivo ha spostato l'attenzione su un aderente al partito forzista che a Natale si è visto recapitare nel giardino di casa un estintore accompagnato da un biglietto non troppo augurale. Infine l'inqualificabile azione vandalica di ieri notte.
«Atti che se presi singolarmente possono non avere un significato preciso ma alcune coincidenze sono difficili da ignorare. Stranamente ogni episodio si è manifestato subito dopo una presa di posizione pubblica da parte di alcuni esponenti del nostro partito - fa notare Stefano Venturato, vice-coordinatore comunale di Forza Italia - sono fatti che non ci intimidiscono ma ci amareggiano. Non è pensabile che in un paese civile come il nostro non sia possibile portare avanti un confronto politico basato unicamente sulla dialettica. Sicuramente chi ha fatto questa bravata sul terrazzo di casa propria ha esposto la bandiera iridata della pace e magari ha anche partecipato ai cortei contro la guerra».
Come rappresentante del gruppo Stefano Venturato si sente poco tutelato rispetto ad associazioni non riconosciute alle quali però, come egli stesso sottolinea, viene data maggiore attenzione. Per il sindaco Adriano Baldin non esiste nessun nesso politico che possa spiegare l'atto vandalico e dichiara: «In paese non c'è percezione di una tensione politica. Certamente sono segnali da non sottovalutare, ma nemmeno dobbiamo lasciarci andare a facili deduzioni. Se ci sarà denuncia saranno le forze dell'ordine a dare una spiegazione».
Emanuela Stefani

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