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RASSEGNA STAMPA – SETTEMBRE 2002

"IL GAZZETTINO"



22 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

Cadoneghe
Il susseguirsi di ...

Il susseguirsi di rotatorie lungo l'asse che unisce il Brenta al Muson rappresenta soltanto un palliativo per fronteggiare il collasso della Castagnara. Ed il lavoro speso in oltre vent'anni di studi e progetti per diluire il convulso traffico alle porte di Padova è ormai carta straccia. Adriano Baldin è stanco delle soluzioni a singhiozzo che hanno sinora risolto ben pochi problemi al caos della circolazione. E vuole stringere i tempi per la realizzazione del passante di Cadoneghe . Che sta muovendo i primi passi dopo che la sua amministrazione, d'intesa con quella di Vigodarzere, Padova e con la Provincia, ha affidato allo studio Net Engeneering di Monselice il preliminare di un'opera preventivata in oltre 15 milioni di euro. E che riguarda la costruzione di un nuovo ponte sul Muson, tre chilometri più a nord dell'attuale. E di un tracciato stradale, destinato a raggiungere la stazione di Vigodarzere, correre parallela al tracciato ferrovviario, passare il Brenta sull'attuale ponte della Padova-Calalzo prima di penetrare in città. «La soluzione - prevede il sindaco - non sarà cantierabile prima di cinque anni. Ma rappresenterà, una volta realizzata, un passaggio fra la città e la cintura che agirà in sinergia con il percorso della metropolitana di superficie e del metrobus cittadino. Lo scorso agosto infatti è stato siglato un protocollo d'intesa con l'amministrazione di Padova per condurre il mezzo pubblico oltre il Brenta, stabilendone il capolinea sin quasi all'altezza del municipio».
Un fatto è comunque curioso esaminando il progetto del passante. Si tratta infatti della versione veicolare del vecchio percorso del metrotram progettato dalla giunta di Flavio Zanonato. E sul quale tanto aveva confidato il Comune di Cadoneghe , prima che la giunta Destro lo cancellasse. Fondamentale garanzia alla realizzazione del progetto è già stata data dall'Ente Ferrovie. Che "regalerà" al passante l'attuale vecchio ponte sulla Padova-Calalzo, dopo la costruzione del nuovo manufatto a sud di quello attuale. Le speranze dei migliaia di pendolari si arrestano per ora sulla nuova rotatoria della Castagnara. Riveltasi troppo angusta per rendere più scorrevole il traffico della zona. Pur restando il massimo sforzo messo in atto dal Comune per risolvere un caos che dura da decenni.
Lucio Piva

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22 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

Storie di vita parrocchiale in un opuscolo

Compie 50 anni la scuola per l'infanzia "San Pio X" di Mejaniga. Oggi la parrocchia, guidata da don Odilio Longhin, presenta ufficialmente alla comunità un opuscolo, già distribuito in occasione della sagra di Sant'Antonino nel corso del pranzo delle famiglie alla presenza di autorità civili e religiose. La pubblicazione, che raccoglie ed insieme storie di vita, è stata patrocinata dalla Banca di Credito Cooperativo dell'Alta padovana, dal Comune di di Cadoneghe con la collaborazione dell'A.ge. di Cadoneghe.
N. M.

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17 agosto 2002 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE. PROPAGANDA POLITICA
«Granchio di Rifondazione»

Rifondazione ha preso un granchio. Questa è la replica indirizzata all'esponente comunista ed ex assessore Lucio Costa. Che aveva nei giorni scorsi apertamente accusato il dirigente del settore sviluppo territoriale, ing. Erminia Aziani di abuso di potere per aver negato lo spazio pubblico necessario a svolgere propaganda politica in vista del referendum abrogativo del prossimo 6 ottobre. "Le domande per posizionare stand da parte di gruppi e partiti in piazza del mercato - spiega Adriano Baldin - erano molteplici nella stessa data. Per un equivoco sorto fra gli uffici, tuttavia, si è pensato che l'area oggetto di richiesta fosse unica. In tal modo, l'ing. Aziani, con provvedimento del tutto legittimo, l'ha concessa secondo l'ordine di priorità assunto dall'istanza".
Ciò che il primo cittadino non ha digerito è stato il modo con il quale Costa ha denunciato la vicenda. L'esponente di Rifondazione avrebbe quindi gridato pubblicamente allo scandalo senza cercare chiarimenti con gli uffici. Quanto all'ostruzione politica subita dall'ing. Aziani in ragione della sua militanza in Forza Italia, Baldin risponde per le rime.
Lucio Piva

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12 agosto 2002 "IL GAZZETTINO"

Il direttivo di Forza Italia critica i progetti dell’Amministrazione per il recupero delle ex Breda e Grosoli
«Nelle aree dismesse? Solo cemento»
Dicono: rimpiangiamo l’ex sindaco Elio Armano che aveva studiato una riqualificazione più seria

Si nasconde una furia cementificatrice dietro ai progetti di rilancio delle aree dismesse. Tanto i piani per il recupero della ex Breda che della ex Grosoli, nascondono secondo il centro destra, logiche di sfruttamento delle risorse territoriali destinate a ripercuotersi pesantemente sulla qualità della vita della collettività sin dai prossimi anni. I programmi di rilancio urbanistico delle vecchie aree produttive risultano insomma tanto indigesti a Forza Italia da far rimpiangere la politica di gestione del territorio gestita dall'amministrazione Armano.
"L'ex sindaco degli anni 80 -lamenta infatti il direttivo locale del partito azzurro- aveva studiato la riqualificazione dell'area ex Breda con serietà, prevedendo servizi che avrebbero arricchito la zona. C'era un albergo, un auditorium, un parcheggio e strutture tale da rendere più efficienti i collegamenti pubblici. I suoi eredi politici hanno ridotto questo progetto ad un mero quartiere dormitorio di periferia. Basta vedere quale impatto qualitativo ed ambientale avrà quel grosso complesso residenziale che sostituirà i vecchi opifici, con 120 nuovi nuclei, in un'area priva di servizi".
Ma anche sulla ex Grosoli l'opposizione non fa sconti.
"Poteva diventare il vero cuore pulsante del paese, arricchendosi di aree verdi attrezzate e servizi a supporto del vicino palasport, dei punti commerciali e sedi scolastiche. Diventerà invece un capolinea tranviario con impatto del tutto simile a quello di anonime periferie milanesi o romane".
Poco importa per Forza Italia che la possibile ubicazione di una nuova fermata del metrobus alla ex Grosoli trovi il suo presupposto costruttivo in un accordo programmatico già siglato con la giunta padovana di centro destra."Il protocollo sigliato lo scorso ferragosto -continua il direttivo locale azzurro- è stato sicuramente un bel colpo messo a segno dal sindaco Giustina Destro. Che è stata abile a spostare oltre le mura un capolinea dalle nefaste conseguenze di impatto ambientale per i quartieri cittadini. Diesse e Margherita hanno comunque poco da cantare vittoria. Non si sa neppure se e come il Comune riuscirà a sostenere le ingenti spese di redazione del progetto, nei confronti del quale l'interesse di Padova rimarrà sempre tiepido. Altro che idea in avanzata fase di espressione!".
Lucio Piva

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11 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

Una soluzione per il nodo grazie al project financing

Anche la Castagnara è stata oggetto di discussione ieri in Giunta. L'assessore alla Mobilità Domenico Menorello ha presentato una delibera con cui è stata approvata la convenzione con la Provincia e i Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere per progettare il nuovo nodo della Castagnara, da realizzare con la formula del project financing, e che riguarda anche le tangenziali ovest e nord. Infatti i tre Comuni hanno ritenuto che il nuovo "orbitale" attorno a Padova debba anche prevedere un'asse di penetrazione nord-sud. Il nodo della Castagnara potrebbe avere una strada lungo la ferrovia per ridurre drasticamente il traffico di attraversamento su Pontevigodarzere.
Ni.Co.

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9 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

Gli rapinano la Mercedes mentre fa il self service

L'unica "pistola" che pensava di trovare all'area di servizio era quella dell'erogatore di benzina dell'impianto self-service. E invece si è visto puntata contro una semiautomatica rilucente grigio chiara, modello da rapina. È accaduto alle 2 e 20 di ieri mattina, al distributore "Esso" di Mejaniga di Conselve, sulla statale. Pietro C., ventunenne, si era fermato per immettere qualche litro di carburante nella Mercedes 200 intestata alla ditta del padre. Ha lasciato le chiavi nel quadro e si è diretto verso la macchinetta del "fai da te". Aveva appena finito di digitare le cifre del codice della sua carta quando ha alzato gli occhi e si è trovato puntato alla testa la canna di un revolver. Lo ha visto bene, lo ha saputo descrivere con precisione ai carabinieri, ha avuto persino il dubbio che si trattasse di una pistola giocattolo, che peraltro di solito sono terribilmente simili a quelle vere. Ma questa il famoso tappo rosso, che distingue un'arma funzionante da una replica non ce l'aveva, e così Pietro ha deciso di non rischiare. Il rapinatore ha chiesto di consegnargli immediatamente soldi, telefonino e chiavi dell'auto: il giovane non ha potuto fare altro che indicare che bastava girare l'accensione per mettere in moto, e chiedere aiuto al primo automobilista di passaggio. L'auto è stata trovata dai carabinieri a Camposampiero, parcheggiatain centro e chiusa a chiave.

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8 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

L’esponente del partito comunista Lucio Costa ha annunciato una denuncia evidenziando un abuso di potere nella condotta del funzionario
Il tecnico comunale nega gli spazi pubblici a Rifondazione

Chiedete e vi sarà dato. L'antico adagio non calza affatto a pennello per l'esponente di Rifondazione Comunista Lucio Costa. Deciso a passare alle vie legali nei confronti della dirigente comunale, ingegner Erminia Aziani. "Rea" a suo dire, di avergli indebitamente negato uno spazio pubblico per svolgere propaganda in vista del referendum abrogativo della legge regionale sui buoni scuola, in programma il prossimo 6 ottobre. L'intenzione era quella di allestire un banchetto per la raccolta di firme ed occupare uno spazio pari a circa 3 metri quadri. Costa aveva inviato un'apposita richiesta in Comune per rendere operativo lo stand per i prossimi tre sabati di settembre all'interno del mercato settimanale alla Castagnara.
Ha però perso le staffe quando si è visto recapitare la risposta della dirigente. Pronta ad osservare che lo spazio era già stato assegnato ad un'altra associazione. E che la legge non contempla il monopolio di aree pubbliche da parte di partiti politici. Costa ha così preso carta e penna e spedito una replica di fuoco al primo cittadino Adriano Baldin. Adducendo senza mezzi termini di essere vittima di una prevaricazione politica.
"Come si fa a negare - si è chiesto - uno spazio di appena 3 metri quadri nel complesso di una vastissima piazza mercatale? La risposta della dirigente è inverosimile e non ha fondamento nè di fatto nè di diritto. E' invece ben nota l'apppartenenza del funzionario a Forza Italia e quindi ritengo che la sua determinazione sia inficiata da un esclusivo pregiudizio politico".
Mentre il sindaco è stato invitato ad intervenire in modo immediato nei confronti della dirigente, Lucio Costa ha promesso di andare fino in fondo. Denunciando il funzionario che gli ha negato il permesso. La vicenda non nasconde quindi conseguenze clamorose. Almeno a giudicare dai toni. "Il diniego - ha concluso Costa - è un vero e proprio abuso di potere che evidenzia un utilizzo di funzioni pubbliche a fini di parte".
Lucio Piva

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7 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

L’enorme rondò entrerà in funzione all’inizio della prossima settimana. Smantellate le cordonate delle aiuole spartitraffico e la segnaletica
Rotatoria alla francese all'incrocio della Castagnara

Non sarà certo il toccasana per eliminare la convulsa mole di traffico che intasa ogni giorno l'imbuto della Castagnara. Ma tecnici ed amministratori sono comunque fiduciosi: la rotatoria alla francese funzionante sin dalla prossima settimana all'incrocio fra la vecchia statale del Santo e le provinciali per Meianiga e Reschigliano potrà agevolare i flussi veicolari in uno dei nodi più caldi della Provincia. Dopo mesi di studi e simulazioni tra la giunta locale e quella di Padova, Anas e Provincia sono dunque passate alle vie di fatto. Gli operai dell'azienda strade hanno già eliminato la segnaletica verticale che ha sinora governato l'incrocio.
Lunedi e martedi saranno smantellate le cordonate delle "vecchie" aiuole spartitraffico. Al loro posto compariranno le paratie del grande rondò. Ancora pochi giorni dunque, poi si farà sul serio. Gli automobilisti che si immetteranno nel rondò dovranno fare attenzione nel dare la precedenza ai mezzi che già impegnano la rotatoria. Nel frattempo cominceranno anche le rilevazioni sulla mobilità in coincidenza del grande incrocio e le analisi sulla consistenza dell'inquinamento atmosferico della zona. Residenti e commercianti sono comunque ottimisti. E convinti che il nuovo sistema, avviato in via sperimentale, possa sortire buoni risultati come già avvenuto per il rondò installato mesi fa fra Padova e Vigodarzere.
L'Amministrazione spera comunque in ben altri interventi sia da parte dell'Anas che dalla Provincia per trovare una soluzione definitiva al problema del traffico alle porte della città. Si conta su un rapido avvio del progetto legato alla costruzione del nuovo ponte sul Muson per veder finalmente funzionante il grande anello viario necessario a raggiungere più agevolmente la città.
Lucio Piva

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4 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE La civica "Il Ponte" promuove una raccolta di fondi da destinare alla progettazione del percorso del mezzo di trasporto cittadino
Buoni comunali per finanziare il prolungamento del metrobus

Prima si chiamava metrotram. Ora invece si chiama metrobus. Ma per le migliaia di pendolari che ogni giorno intasano l'angusto imbuto della Castagnara il nome non fa differenza. Se il mezzo su rotaia fosse prolungato oltre il Brenta, tracciando una lunga spina dorsale cittadina lungo il percorso tra Cadoneghe , Pontevigodarzere e la Guizza gli utenti disposti a lasciare l'auto per il servizio pubblico potrebbero superare il 40\%. Uguagliando le punte record delle maggiori città europee. Mai come ora i tempi sono propizi per poter concretizzare il progetto del metrobus alle porte di Padova. Il consiglio comunale cittadino, infatti ha dato via libera alla progettazione del prolungamento del percorso del metrobus. E le forze politiche locali non vogliono perdere tempo.
La civica di maggioranza "Il Ponte" preme sull'acceleratore per reperire da subito i fondi necessari alla progettazione. Come? Interessando direttamente gli stessi cittadini. Il gruppo di ispirazione popolare ha per questo motivo già avviato un sondaggio di opinione fra le circa 8000 famiglie residenti. Ed ha messo a disposizione il proprio sito Internet (www.ilponte.to) per valutare un coinvolgimento della cittadinanza a sottoscrivere dei buoni ordinari comunali, con i quali sostenere le spese del progetto di prolungamento del percorso del bus.
L'idea dei Boc è lanciata dall'assessore al Bilancio Paolino Beccaro. "Crediamo - spiega - che la realizzazione di una scelta necessaria al miglioramento dell'ambiente e della qualità della vita del nostro paese richieda il diretto impegno degli stessi cittadini. I titoli emessi dal comune garantiranno a chi li acquisterà un interesse pari agli ordinari Buoni del Tesoro".
Il sondaggio di opinione da parte del Ponte sta già ottenendo un discreto successo. Anche se sarà destinato a riproporre un conflitto latente da anni con le forze di opposizione del centro destra. Sin dal 1999, infatti, quando un'ipotesi di prolungamento dell'allora metrotram oltre il Brenta fu sostenuta dall'ex sindaco cittadino, Flavio Zanonato, i gruppi dell'attuale Cdl si schierarono in trincea. L'ex Grosoli, individuata come possibile capolinea, sarebbe diventata un ghetto ed il mezzo a rotaie un corpo estraneo alla fisionomia urbanistica cittadina. La giunta Destro ha ora ribattezzato il mezzo in metrobus. Basterà a far cambiare idea all'opposizione?
Lucio Piva

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3 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE Si pensa che le fiamme alla Q8 della statale del Santo siano state appiccate dolosamente
Bruciato nella notte chiosco di benzina

Del chiosco-ufficio del distributore Q8 sulla nuova statale del Santo resta ben poco. Alle 2 e 40 di ieri mattina i Vigili del Fuoco sono infatti stati chiamati per spegnere le fiamme che si erano sviluppate nella piccola costruzione, al chilometro due della nuova variante della Statale 307. La violenza dell'incendio, e la velocità con cui è stato avvolto il gabbiotto fanno pensare immediatamente a fiamme appiccate dolosamente, anche se bisognerà attendere la perizia dei pompieri per dare una risposta definitiva. Secondo quanto emerge dagli investigatori sembra però improbabile che a fare da innesco sia stato un semplice corto circuito.
Fortuna ha voluto che le fiamme non si propagassero anche alle vicine pompe di carburante, evitando così conseguenze di gran lunga peggiori. Luca Favero, il trentasettenne gestore padovano, ha raccontato di non aver mai subito minacce o intimidazioni di alcun genere in passato, e di non sapersi spiegare da che cosa sia potuta dipendere la distruzione del chiosco. I danni sono comunque molto ingenti, non solo per le strutture bruciate, ma anche perchè in questo modo la stazione di servizio si trova nell'impossibilità di lavorare: inutilizzabili le pompe di benzina e tutti i sistemi di pagamento, anche se il danno risulta coperto da assicurazione.

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1 settembre 2002 "IL GAZZETTINO"

CADONEGHE E’ morta l’altra sera all’ospedale la figlia del segretario provinciale degli esercenti Appe
Un male incurabile ha stroncato Sonia Luni

Un grave lutto ha lasciato attonita l'intera comunità di Mejaniga. Si è spenta l'altra sera all'ospedale di Padova la dottoressa Sonia Luni, trentatre anni, figlia di Angelo, segretario provinciale dell'Appe, l'associazione provinciale pubblici esercenti, e nuora di Carlo Leonori, già segretario comunale di Cadoneghe all'epoca in cui era sindaco Elio Armano, e da una decina d'anni al timone dell'amministrazione comunale di Abano, dove ricopre l'incarico di direttore generale. Sonia Luni era affetta da un male incurabile i cui primi sintomi si erano manifestati circa sei mesi fa. Ogni cura si è purtroppo rivelata inutile. La giovane mamma era dipendente dell'azienda ospedaliera cittadina. Aveva lavorato per parecchio tempo nel pronto soccorso di pediatria. Non sopportava però l'idea di vedere i bimbi soffrire. Aveva chiesto ed ottenuto di cambiare reparto. Attualmente era in organico al laboratorio di analisi.
Sonia Luni lascia il marito Francesco Leonori, dipendente dell'Appe, e i figli Davide, di quattro anni, e Riccardo, di due. I funerali della sfortunata mamma si svolgeranno martedì mattina alle ore 11.15 nella chiesa parrocchiale di Mejaniga.
L.I.

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