Incontro in Provincia per interventi sulla viabilità
Rotatoria a Cadoneghe ma non è la soluzione
PADOVA. La Provincia ha promosso un incontro con le amministrazioni di Vigodarzere, Cadoneghe e Padova, dedicato alla sistemazione della viabilità a nord di Padova tra il nodo di Pontevigodarzere, la Castagnara e la Statale del Santo. All'incontro hanno partecipato l'assessore alla viabilità della Provincia, Zorzato, i rappresentanti dei Comuni interessati.Sono emerse alcune ipotesi progettuali a breve, medio e lungo termine per la risoluzione dei problemi legati alla viabilità nella zona. Il primo intervento - da attuare in tempi brevi - riguarda più direttamente il Comune di Cadoneghe e prevede la creazione di una rotatoria all'incrocio tra la Statale del Santo e la viabilità interna del centro abitato, l'allargamento e sistemazione delle corsie di accelerazione e decelerazione, il tutto per rendere più scorrevole il traffico di passaggio.Un intervento a medio termine riguarda invece la realizzazione di un nuovo ponte sul Muson dei Sassi a nord della Castagnara; opera che consentirebbe la creazione di una rotatoria ampia che si svilupperà sul nuovo ponte e il vecchio ponte velocizzando il traffico ed eliminando soste, code ed intasamenti sia per chi viene dal camposampierese che per chi esce dalla città di Padova. Il costo di questo secondo intervento, per il quale si possono prevedere contributi regionali, oltre che provinciali e comunali, si aggirerebbe intorno ai 10 miliardi. Il collegamento tra i due interventi porterà ad una sorta di grande rotatoria a senso unico, in base alla quale il traffico in uscita da Padova verso nord graverà sul versante di Cadoneghe, mentre quello che da Castelfranco, Camposampiero e Camposarsego si dirige a Padova raggiungerebbe la rotatoria di Pontevigodarzere attraverso il ponte sul Muson dei Sassi. L'intervento a lungo termine di cui si è parlato nel corso dell'incontro svoltosi a palazzo Santo Stefano, prevede la possibilità di un collegamento diretto con la tangenziale Nord di Padova evitando la rotatoria di Pontevigodarzere e ciò in prolungamento al ponte di nuova realizzazione e al parcheggio scambiatore in Vigodarzere, utilizzando poi presumibilmente un nuovo ponte o il ponte ferroviario esistente sul fiume Brenta.Soddisfazione per l'esito positivo dell'incontro e per lo spirito di collaborazione mostrato dai Comuni interessati, hanno espresso il presidente della Provincia, Casarin, e l'assessore Zorzato. "L'amministrazione provinciale - ha ricordato Zorzato - si farà carico nel termine di due o tre settimane a partire da oggi di predisporre un progetto di fattibilità per l'intervento di realizzazione del nuovo ponte onde verificare i costi, raccogliere l'adesione formale dei Comuni interessati, i quali hanno già dato disponibilità a sottoscrivere un protocollo d'intesa, per poi attivare le procedure necessarie per coinvolgere Regione e Anas al finanziamento".
Il nodo di Pontevigodarzere
CADONEGHE. Con un volantino in questi giorni, il sindaco di Cadoneghe, Adriano Baldin, rende note le sue posizioni nella vicenda delle targhe alterne. Lunedì 12 febbraio è scattato, infatti, il provvedimento deciso dal Comune di Padova per la limitazione del traffico a Pontevigodarzere.
Il sindaco Baldin dichiara la sua soddisfazione nell'apprendere che "il Comune di Padova ha accolto alcune delle richieste avanzate da Cadoneghe nell'incontro a palazzo Moroni lo scorso 16 gennaio: il potenziamento delle corse dell'Acap e la distribuzione di pass per chi abbia urgenti motivi per recarsi a Padova".
Baldin elenca anche le proposte che, invece, non sono state accolte: lo spostamento della fascia dalle 7-19 alle 9-18, la riduzione dei biglietti e degli abbonamenti Acap, la distribuzione di buoni benzina e parcheggio, come incentivo all'utilizzo di più persone di uno stesso veicolo. Il sindaco accusa, poi, la mancanza di programmazione da parte della Provincia che, in questo problema, ha lasciato soli i Comuni. Lo stesso Baldin ritiene la soluzione delle targhe alterne come la meno peggio rispetto alla proposta di blocco totale del traffico per 4-5 ore pomeridiane tutti i giorni, che avrebbe causato gravi disagi alla viabilità interna a Cadoneghe. Le soluzioni? Secondo il sindaco bisogna liberalizzare il tratto autostradale tra i caselli di Padova Est e Padova Ovest, che funzionerebbe così da tangenziale nord tra Ponte di Brenta e Limena; rendere più fluido il nodo San Lazzaro-casello Padova Est; accelerare i tempi di completamento della tangenziale nord, la costruzione del viadotto che collegherà la nuova Statale del Santo al casello di Padova Est e Corso Argentina, la costruzione di un nuovo ponte sul Brenta tra Vigodarzere e Saletto.
Ciclismo
CADONEGHE. Momenti di gloria rievocati alla festa annuale del club Ciclismo senza frontiere di Fiesso d'Artico. Ospite d'onore è stato Nino Defilippis un campione che riuscì a battere antagonisti come Fausto Coppi, Gino Bartali, Eddy Mercks e altri colleghi del medesimo calibro.
Al suo fianco una promessa del ciclismo, campione italiano iuniores su strada nel 2000, Nicola Scattolin. Circa 500 invitati hanno degustato il menù del ristorante al Gambaro di Cadoneghe. In un clima di serena convivialità e con la presenza di un solo politico, il vicesindaco di Fossò, Benito Menin. Per l'occasione Defilippis torinese di nascita ha presentato il volume I miei campioni di Beppe Conti, pubblicato nel dicembre 2000 dall'editore Graphot di Torino. Defilippis non ha certo perso lo smalto di quegli anni. Simpatico e cordiale apprezza le riunioni fra amici che condividono la passione per il ciclismo. Ama socializzare e lo fa con successo. Un altro suo vezzo è quello di raccontare in circostanze che lo richiedano aneddoti piacevoli. Oltre alla grinta, alla simpatia, alla cordialità e a una famiglia che adora, e soprattutto la nipotina Elena, Nino Defilippis ha senso dell'umorismo. Traccia in tono scherzoso una biografia degli inizi di carriera degna di un gianburrasca. Classe 1932 si avvicina allo sport praticando la box. Uno sport certo non da ricchi. "Ma più che dare cazzotti ne prendevo. Perciò lasciai perdere. Mi avvicinai al calcio facendo il raccattapalle nel Torino. Ho cominciato a correre in bicicletta per caso racconta Defilippis. Andavo a scuola e poi nel pomeriggio facevo il garzone. Consegnavo la pasta con il triciclo per conto dell'azienda di famiglia. Mi muovevo con tale disinvoltura che qualcuno consigliò a papà di farmi salire su una bicicletta per gareggiare", continua l'ex campione. Il mio primo allenatore mi diceva che il ciclismo era sacrificio. Non si doveva fare questo, bisognava rinunciare a quest'altro. Un giorno incuriosito gli chiesi: "Ma non c'è proprio qualcosa di positivo nel ciclismo? E mi rispose: No! E allora da ariete testardo che sono mi misi a correre in bicicletta con più accanimento". Scattolin la promessa appena diciottenne pone come primo obiettivo per il 2001 la maturità. Da Rio di San Martino a Scorzè dove vive, incoraggiato da una zio giudice di gara, è salito in bicicletta. Correrà quest'anno con la società Zalf Euromobil Fior di Castelfranco. Dal 1982 anno di esordio si distinse con buoni piazzamenti. Nel 1997 in categoria allievi fu rallentato da alcuni problemi fisici. Nel 1998 fu campione triveneto e collezionò ben 19 vittorie. Un atleta che si esprime al meglio nei percorsi misti. Nel 2000 sono 6 i trionfi e tra questi spicca il titolo di campione italiano. Nel corso della manifestazione sono stati premiati per meriti sociali Ivone Giantin, ex comandante della polizia municipale di Fiesso d'Artico Inoltre per meriti sportivi Federico Baldan, ex ciclista professionista. Alcuni premi sono andati alle migliori maschere. Sono intervenuti i soci del club con il presidente Vittorio Mazzetto, i fratelli Udillo e Antonio Badoer cavaliere di S. Marco, Ennio Barina.
Il fotoclub L'immagine
propone un corso di fotografia
CADONEGHE. CADONEGHE. Il fotoclub "L'immagine", in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e la biblioteca "Pasolini", organizza un corso di fotografia di base per principianti e non. Le dieci lezioni si svolgeranno il lunedì sera, dalle 21, alla biblioteca comunale. Il corso inizierà lunedì prossimo, con le nozioni base sulla struttura della macchina fotografica, dell'obiettivo e della pellicola. Gli stessi temi verranno ripresi e approfonditi anche il 26 febbraio e il 5 marzo. Il 12, 19 e 26 marzo, invece, verranno spiegati l'esposizione, la messa a fuoco e la teoria della composizione. Si terminerà nelle serate del 2, 9, 23 e 30 aprile con approfondimenti e incontri con autori. Il contributo d'iscrizione è comprensivo della quota associativa al fotoclub per l'anno 2001, e vale per altre attività. Informazioni in biblioteca.
Protesta a Cadoneghe
CADONEGHE. Vivono da due anni nelle palazzine in fondo a via Camporese, ma non hanno ancora i cassonetti della spazzatura e un adeguato parcheggio pubblico adiacente alle loro abitazioni. Così, dopo una raccolta di firme spedita in Comune qualche mese fa, alcuni di loro hanno deciso di protestare pubblicamente e denunciare la precaria situazione della stradina in cui risiedono. Una viuzza stretta stretta e così breve che quando i residenti parcheggiano la propria auto lungo i bordi della carreggiata, questa diventa così impraticabile da impedire il passaggio a chiunque, persino ad eventuali ambulanze o camionette dei vigili del fuoco. Parte da qui la richiesta del consigliere comunale dell'opposizione Lucio Tomat (An), portavoce dei residenti di via Camporese, per adibire a parcheggio pubblico parte dell'area verde a ridosso dei condomini siti nella via medesima ai civici 12 e 14 e per fornire di cassonetti per la raccolta dei rifiuti le 20 famiglie dei due edifici seminuovi. Per Tomat il problema sta a monte: "E' incredibile come l'amministrazione comunale abbia dato la concessione per costruire centri abitativi senza fornirli di adeguato parcheggio". "Siamo stati costretti a mettere i cartelli di divieto di sosta davanti ai cancelli carrai, perché ogni sera rischiamo di strisciare le auto per entrare nel nostro vialetto da cui si accede ai garage. Ma non basta, perché a volte siamo stati costretti a chiamare i carabinieri. E per fortuna che finora non abbiamo mai avuto bisogno di un'autoambulanza..." conclude Monica Busatto.
Protesta del Comitato di via Sauro
CADONEGHE. Stufo e arcistufo di essere soffocato dall'inquinamento e schiacciato dagli insopportabili flussi veicolari che riversano mezzi di ogni tipo dalle corsie della nuova Statale del Santo ai quartieri di Cadoneghe, il Comitato spontaneo capeggiato da Sergio Drosera sta superando il limite della sopportazione. A scatenare le ire degli abitanti del quartiere Sauro-Chiesa, stavolta, è il dispositivo per il restringimento della carreggiata in via Chiesa e all'ingresso di vicolo Sauro: un pannello inizialmente installato e fissato a due metri e mezzo lo scorso 19 gennaio, secondo l'ordinanza emessa dal sindaco Baldin.
Ma la barriera, richiesta dal Comitato, appena tre giorni dopo l'installazione è stata allargata di ben venti centimetri per consentire il passaggio dell'autobus per il trasporto degli alunni residenti nel quartiere. Il motivo del dietrofront che ha mandato letteralmente in bestia i residenti del quartiere risale al primo pomeriggio di lunedì 22 gennaio, quando il pullmino che riportava i bambini a casa da scuola era stato costretto a fermarsi all'imbocco di vicolo Sauro per l'impossibilità di oltrepassare la strettoia. Rifiutatosi di passare per via Garibaldi, l'autista aveva fatto scendere i ragazzi in strada e se n'era andato. Poche ore dopo, un addetto del Comune aveva provveduto ad allargare di un bel po' il dispositivo di restringimento, spostandolo da 2 metri e 50 centimetri a 2 e 72. Per Sergio Drosera, tutto ciò rappresenta un'assurdità: "Siamo sempre più ai ferri corti con l'amministrazione comunale e dopo questo smacco ci sentiamo presi in giro. Sono andato personalmente dai vigili urbani a chiedere spiegazioni. Mi hanno risposto che è necessario lasciare una larghezza di 2 metri e 70 per consentire il passaggio dell'autobus scolastico. E allora l'ordinanza a cosa serve, visto che fra l'altro c'è anche una segnaletica di preavviso sul rondò Palladio?". Già, all'imbocco di via Rigotti c'è un bel cartello che segnala il divieto di transito su vicolo Sauro per i mezzi di larghezza superiore ai 2 metri e 30 centimetri. Il divieto stabilito da Baldin è di 2 metri e trenta, il pannello di restringimento era stato fissato sui 2 metri e mezzo ma, allo stato attuale, misura 2 e settanta. "Una settimana fa ho scritto una lettera a Baldin e all'assessore ai Lavori pubblici Mauro Sarti - sbotta Drosera - sottolineando l'inutilità del lavoro eseguito, poiché in una carreggiata così larga possono transitare tranquillamente tutti i mezzi pesanti e il provvedimento non è certo in grado di ridurre l'enorme flusso veicolare nel quartiere. Con il suo comportamento il sindaco ci ha profondamente amareggiato e offeso, dimostrando di non conoscere neppure il codice della strada, visto che l'articolo 61 dice: "Ogni veicolo compreso il suo carico deve avere larghezza massima non eccedente metri 2,55"".
17 febbraio 2001"IL MATTINO DI PADOVA"
Cadoneghe è soddisfatta ma solo a metà
per le targhe alterne
Cristina Salvato
15 febbraio 2001"IL MATTINO DI PADOVA"
Campioni in festa
Maria Ilaria Schiavon
14 febbraio 2001"IL MATTINO DI PADOVA"
Cristina Salvato
11 febbraio 2001"IL MATTINO DI PADOVA"
Disagi in via Camporese"Occorre un parcheggio"
4 febbraio 2001"IL MATTINO DI PADOVA"
Traffico insopportabile"La barriera va ristretta"
Massimo Nardin