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RASSEGNA STAMPA – LUGLIO 2002

"IL MATTINO DI PADOVA"



28 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Metrobus nell'area ex Grosoli
E' una delle proposte de "Il Ponte" di Cadoneghe

Dopo la Breda, la Grosoli. Più precisamente, dopo la decisione presa sull'uso dell'area in cui sorgeva l'azienda metalmeccanica, Cadoneghe deve pensare ad una soluzione sul destino dell'area lungo via Marconi, dove si trovano i capannoni vuoti della grande azienda di lavorazione della carne. Una decisione già esiste ed è quella prevista nel piano regolatore generale, che la destina a quello che è sempre stata, cioè un'area edificabile per «attività economiche varie». La decisione cui insieme possono collaborare amministrazione comunale, proprietari, cittadini del quartiere è cosa edificare in questa parte di Cadoneghe. Il partito de "Il Ponte" lancia alcune proposte. La Grosoli è un'area rilevante nel tessuto urbano del Comune.
È una zona centrale che attualmente divide, ma che potrebbe invece unire Mejaniga a Bragni. L'area è attualmente di proprietà di un importante imprenditore della grande distribuzione veneta. Con questa impresa e con tutti gli imprenditori commerciali di Cadoneghe, sia quelli del commercio fisso che del commercio ambulante, questa opportunità va approfondita. Il mercato della Castagnara potrebbe, per esempio, trovarvi una nuova e più comoda sistemazione. Il progetto dell'area andrebbe affidato ad un concorso di idee tra progettisti ed imprese, in modo che le diverse esigenze trovino soddisfazione in un contesto che non veda prevalere l'una sull'altra. Su un altro fronte l'area va pensata e progettata per poter essere anche il capolinea del metrobus, che il comune di Padova ha finalmente deciso di realizzare. La rete del metrobus andrebbe prolungata a nord del Brenta fino a Cadoneghe, in modo da avere un collegamento con la stazione ferroviaria di Vigodarzere e quindi con la metropolitana di superficie che si sta realizzando in Veneto. Un modo per porre le basi per la "Grande Padova" e per un miglioramento complessivo dell'ambiente e della qualità della vita. L'attuale proprietario della Grosoli ha già espresso il suo parere favorevole a destinare parte dell'area all'eventuale capolinea del metrobus.
Intanto in questi giorni i carabinieri hanno effettuato un ennesimo sopralluogo e sono iniziati i lavori di pulizia della vasta area dimessa. Nei prossimi giorni verrà chiesta anche l'autorizzazione alla demolizione degli edifici. Tra le proposte avanzate da "Il Ponte" c'è anche la proposta di organizzare per i cittadini una sottoscrizione di titoli emessi appositamente dal Comune, che daranno un regolare interesse come i Buoni del Tesoro da utilizzare per finanziare in parte l'impresa. L'altro problema viario che può finalmente trovare una razionale soluzione è il cosiddetto nodo della Castagnara, che ottenendo in questo ambito la possibilità di finanziamento, potrà essere sviluppato secondo le linee già da qualche tempo sostenute che vedono la presenza di due ponti, uno nuovo da costruire sul Muson e l'attuale ponte sul Brenta.
Cristina Salvato


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28 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Vertenza in municipio a Cadoneghe
Il personale denuncia disorganizzazione e carenze negli organici

Il blocco del lavoro straordinario e la possibilità di indire anche uno sciopero del personale dopo le ferie estive. Queste le minacce dei dipendenti comunali di Cadoneghe se permarranno i contrasti sorti con l'amministrazione. A seguito degli ultimi sviluppi avvenuti durante una vivace assemblea sindacale, si è verificato un allontanamento delle reciproche posizioni sulle scelte compiute dall'amministrazione riguardanti la futura dotazione organica dell'ente.
I lavoratori denunciano l'aggravarsi della situazione a causa di «improvvisazione ed assenza di un quadro programmatico». Orari di lavoro fuori controllo, carichi di mansioni a volte eccessivi e comunque disomogenei, oltre all'incertezza di prospettive, hanno prodotto una situazione di tensione e di disagio sfociata nell'incremento della mobilità del personale verso altri enti, con un impoverimento professionale cui l'amministrazione tende a rispondere mediante l'appalto dei servizi ad enti esterni, il cui rapporto costi-benefici non risulta assolutamente chiaro. Si vorrebbe mantenere alta la qualità dei servizi, prevedendone di nuovi come lo "sportello unico", senza un'adeguata considerazione dell'impegno richiesto al personale. Chiarezza, considerazione e rispetto dei dipendenti, quindi, oppure la mobilitazione generale.
Ma il sindaco Adriano Baldin ridimensiona i temi della protesta. I dipendenti comunali chiedevano l'assunzione di altri due membri nell'organico, per la precisione un vigile e un geometra per l'ufficio manutenzioni. E hanno interpretato il parere negativo dell'amministrazione come una mancata accettazione delle loro richieste. In realtà, continua Baldin, l'amministrazione ha due validi motivi per non assumere a breve termine questi due nuovi impiegati. Per quanto riguarda il vigile è in atto la stipula di una convenzione con i limitrofi comuni di Vigonza e Vigodarzere per creare con loro un servizio integrato di polizia municipale. L'ufficio manutenzioni, poi, sta subendo una ristrutturazione proprio in questi giorni. Si vuole andare verso l'affidamento di alcune manutenzioni al consorzio Seta, l'ex Tergola, per liberare il Comune da alcuni servizi, come gli appalti. L'amministrazione è accusata di mancanza di progettualità, ma queste due iniziative sembrano smentire la critica. C'è poi la voce che l'amministrazione abbia utilizzato un obiettore di coscienza come necroforo, e questa per il primo cittadino è pura fantasia. L'obiettore in questione sta svolgendo il proprio servizio presso gli uffici dell'anagrafe e ha chiesto di potersi dedicare ad attività più pratiche. Essendo gli uffici anagrafici impegnati in questi giorni nel censimento dei loculi del cimitero, hanno pensato di affidare l'incarico al ragazzo.
Cristina Salvato


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26 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Due banditi con pistola ripuliscono le casse dell'Alì Market

I «soliti ignoti» si sono nuovamente accaniti sull'Alì market di via Bellini rapinato ieri sera, poco dopo le 19. Un colpo veloce messo a segno da una coppia di banditi armati di pistola e travisati da passamontagna, mentre il terzo complice attendeva fuori a bordo di una Fiat Croma grigia risultata rubata a Cadoneghe ad una famiglia in ferie. Particolare curioso: i due malviventi avevano l'uno una felpa rossa, l'altro una felpa blu con passamontagna dello stesso colore. Si sono diretti con decisione alle casse che hanno provveduto a ripulire. Pochi minuti di fuga e la Croma è stata ritrovata abbandonata nei dintorni dai carabinieri di Vigodarzere intervenuti per le indagini. Ancora non quantificato il bottino. SELVAZZANO. Oggi, dalle 9 alle 12, i Democratici di Sinistra sono in piazza Mercato a Tencarola, con un banchetto all'incrocio con via Padova, per lanciare la petizione popolare contro la chiusura decisa dalla Giunta degli uffici comunali nelle frazioni di Tencarola e Caselle.


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25 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

È prevista la consegna e la riapertura della struttura entro fine ottobre
Al via la ristrutturazione della passerella

E' finalmente chiusa la passerella che collega Cadoneghe a Torre. Sbarrata anche la scalinata che da piazza Sant'Andrea giunge fino all'argine. I lavori di ristrutturazione della passerella inizieranno così un po' in ritardo rispetto alla data prevista del 18 giugno scorso. Ritardo dovuto a un problema subentrato alla ditta appaltatrice della ristrutturazione, la Elle-erre di Marciano (Perugia). Come previsto nel regolamento dell'appalto, la ditta poteva avvalersi di un subappalto per i lavori di carpenteria. Ma tra le due imprese è sorto un disguido sui prezzi, la ditta appaltatrice si è trovata costretta a rivolgersi altrove. La posticipazione della chiusura non dovrebbe influenzare i tempi di consegna dell'opera e la riapertura prevista per il 25 ottobre. Piccola curiosità: l'ingegnere progettista e responsabile dei lavori, Giorgio Romaro, è un figlio d'arte. Suo padre è l'ingegnere che seguì i lavori di edificazione della passerella nel 1956.
Cristina Salvato


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23 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

A settembre via ai lavori per rimodernare l'impianto. Costo: 320 mila euro
Maquillage per lo stadio comunale

La fase progettuale e amministrativa per la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria dello stadio comunale Martin Luther King è ormai avviata alla conclusione. Vent'anni di attività hanno reso necessari alcuni radicali lavori di sistemazione. Gli interventi, messi a programma ormai da quasi tre anni, inizieranno a settembre.
Sono previsti innanzitutto la coibentazione delle gradinate e il rifacimento della parte interna di impianti e servizi, per un costo di 113.500 euro circa. Ad ottobre, poi, verranno rifatte la pista di atletica che corre attorno al campo e la recinzione, lavori che costeranno 120.800 euro. Altri 90.000 euro serviranno a rimettere a nuovo il manto erboso con escavo del campo, al posizionamento di un nuovo impianto drenante e di irrigazione e alla semina dell'erba. Quest'ultima richiede un secondo intervento previsto per marzo del prossimo anno. I lavori comporteranno un fermo delle attività che si svolgono nello stadio. Pausa necessaria, però, per consentire di continuare a praticare in modo soddisfacente il calcio e le nuove attività di hockey su prato e atletica leggera che l'amministrazione intende sostenere. Tre le società sportive che collaborano con le scuole in progetti di introduzione allo sport e di prevenzione dei disagi giovanili: Castagnara Basket per la pallacanestro, Polisportiva Cadoneghe per la pallavolo e Polisportiva Camelot per hockey e ginnastica. Nel corso del precedente anno scolastico sono state molte le iniziative che hanno coinvolto gli studenti delle scuole elementari e medie. Per questi ultimi è stata organizzata una serie di incontri sui problemi di disordini alimentari e sulla pratica del doping. Per gli alunni delle elementari, invece, attività del progetto Gioco-sport e di ginnastica artistica, ad integrazione e potenziamento della scuola.
Cristina Salvato


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18 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Alla ricerca di un nome

Un nuovo nome per dare radici al nuovo che si sta realizzando. L'attività del gruppo di lavoro costituitosi recentemente e autochiamatosi «Quelli che... Per Cadoneghe» ripropone anche questo problema: come chiamare Cadoneghe, zona della parrocchia, per non confonderla con Cadoneghe inteso come comune?
Questo territorio vive una fase di crescita che favorisce la presenza di nuovi cittadini, che, secondo le parole del senatore Tino Bedin, hanno il diritto di chiamarsi per nome, specie nel momento in cui dialogano tra loro o con l'amministrazione.
Il nuovo gruppo locale ha provato ad usare la denominazione «Cadoneghe storica», ma anch'essa si presta ad equivoci, perché storicamente il comune non si è formato per allargamento di un centro che si trovava attorno alla parrocchia di Cadoneghe. L'idea proposta dal senatore è di chiamare questa zona con il nome della parrocchia attorno alla quale è sorta la comunità, ribattezzandola Cadoneghe Sant'Andrea per valorizzare l'intero comune e sottolineare l'area che da sempre la identifica.
Cristina Salvato


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16 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe, ecco la Piazza del Lavoro
Nelle nuove case 80 famiglie ma tengono banco gli espropri

Sono conclusi ormai i lavori di costruzione degli appartamenti nel nuovo centro di Cadoneghe storica. Un'ottantina le famiglie che hanno iniziato i traslochi nello stabile alle spalle di Villa Ghedini. Potranno abitarvi, però, solo a partire da Ferragosto. La ditta costruttrice ha ottenuto l'approvazione del collaudo e ora, per avere la certificazione dell'abitabilità, dovranno passare 45 giorni se verrà applicata la legge del silenzio-assenso, o 35 se verrà istituita un'apposita commissione formata da personale dell'Ufficio tecnico e dell'Asl. I nuovi edifici ospiteranno anche negozi, tra cui un supermercato. Il tutto circonderà la pedonale Piazza del Lavoro, mentre le "passeggiate" che vi convoglieranno saranno intitolate a studiosi delle riforme del diritto del lavoro caduti per mano di terroristi: Lando Conti, Guido Rossa, Walter Tobagi, Roberto Ruffilli, Massimo D'Antona e Marco Biagi. Alle vittime di incidenti sul lavoro verrà intitolato un muro, la piazzetta più piccola al Sindacato delle cooperative e delle Leghe del lavoro.
Cadoneghe cambierà, dunque, completamente volto con la nuova piazza, con i condomìni dietro Villa Riello pronti per la fine dell'anno e con la ristrutturazione dei vecchi edifici che costeggiano via Matteotti. La casa accanto alla macelleria, che ospitava la trattoria «Da Giora», verrà demolita e collocata in posizione più interna rispetto alla strada. Il vecchio asilo sarà abbattuto e ricostruito con una nuova destinazione d'uso. I lavori dovevano concludersi insieme con quelli del resto della piazza, ma le indecisioni del parroco hanno allungato i tempi della trattativa con la ditta costruttrice. La vicenda è anche finita in consiglio comunale, sollevata dal consigliere d'opposizione Antonio Di Bari, il quale lamenta anche l'esproprio forzato del terreno retrostante l'asilo, proprietà della parrocchia. Il passaggio pedonale appena costruito accanto all'asilo, poi, verrà rifatto quando sarà abbattuto e ricostruito lo stabile: e Di Bari intravede in questo uno spreco di denaro pubblico.
A ridimensionare il tutto interviene il sindaco Adriano Baldin. In sostanza, la vicenda nasce dal fatto che la parrocchia ha stipulato con la ditta una permuta. Questo le permette di non intervenire direttamente nei lavori ma di possedere una parte della nuova costruzione. Il ritardo nasce dal fatto che la parrocchia ancora non ha deciso quale parte del nuovo stabile terrà per sé e quale cederà alla Capitol. Lo stabile un tempo ospitava al piano interrato gli spogliatoi del campo da calcio Volpi, al piano terra il cinema e al primo le stanze per fare dottrina. Ultimamente era occupato da due famiglie albanesi. L'esproprio citato da Di Bari riguardava il terreno retrostante l'asilo, ed era la ditta costruttrice e non il Comune a doverne entrare in possesso. Se non si accelerava l'esproprio, il parcheggio non avrebbe potuto essere costruito e questo avrebbe ritardato tutti gli altri lavori, compreso il collaudo a l'abitabilità. La ditta quindi ha preso la decisione di andare avanti per non bloccare tutti i sottoservizi, di cui fa parte anche il passaggio pedonale accanto all'ex asilo. In base alla convenzione stipulata, la Capitol era obbligata a finire i lavori per effettuare il collaudo necessario a dare l'abitabilità agli stabili, e il passaggio pedonale rientrava nell'elenco delle opere da consegnare. Altrimenti i collaudatori avrebbero espresso parere negativo costringendo le famiglie e i negozianti ad attendere ancora.
Cristina Salvato


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12 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Incidente con l'auto «presa» a Block: condanna patteggiata
Protagonista ex caporale del procuratore militare, in fuga verso casa a Cadoneghe

CADONEGHE. Ha patteggiato due mesi e 20 giorni di reclusione (convertiti in una ammenda di 3.098 euro, pari a poco meno di 6 milioni delle vecchie lire, pagabili in 15 comode rate). L'ex caporale Riccardo Pinton, 19 anni, di Cadoneghe, è stato protagonista il 18 agosto scorso di una drammatica vicenda che ieri lo la portato davanti al gup militare Roberto Rivello (pm Bruno Bruni). Le accuse: abbandono di posto, furto militare d'uso, danneggiamento colposo di cose e mobili militari. Il ragazzo ora in congedo - difeso dall'avvocato Ernesto De Toni - in quel giorno ferragostano (era di sabato) finì fuori strada con l'auto di servizio riservata al procuratore militare Maurizio Block. Riccardo Pinton stava dirigendosi verso casa nonostante fosse stato comandato in servizio. Ed è stato proprio lo stesso procuratore Block a condurre l'inchiesta. Pinton era comandato in servizio presso la Compagnia Trasporti come sergente di giornata e pertanto non avrebbe dovuto muoversi dalla caserma «Salomone» di Prato della Valle, sede della Regione Nord. Era invece uscito al volante della «Bravo» del procuratore Block una prima volta attorno alle 15, poi verso le 19, dirigendosi verso casa. Nel tratto che collega il cavalcavia di via Grassi con via Plebiscito aveva perduto il controllo della vettura e s'era schiantato fuori strada. L'immediata inchiesta dei carabinieri permetteva di accertare che Pinton aveva viaggiato a velocità eccessiva. Per fortuna nell'incidente non aveva riportato neppure un graffio. L'auto invece era ridotta a un rottame. Dalla perizia tecnica arrivò un colpo di scena: risultò infatti che una delle ruote posteriori era danneggiata e che veramente un grosso rischio avrebbe potuto correre lo stesso procuratore. Al caporale pertanto non era stato chiesto alcun risarcimento. Lui spiegò che in quel periodo era piuttosto preoccupato perché il padre non stava bene e voleva stargli vicino: per cui per fare un salto a casa aveva preso la «Brava» di Block, anche perché era dotata di climatizzatore.
Antonio Garzotto


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9 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Litigarono con un poliziotto, a processo
Imputati due giovani di Cadoneghe, l'agente fu anche ferito

CADONEGHE. E' continuato ieri mattina, davanti al giudice Nicoletta Lolli, il processo nei confronti di Andrea Michelotto, 34 anni, e Andrea Nevola, 35 anni, entrabi di Cadoneghe, imputati di concorso in violenza privata, lesioni personali e danneggiamento ai danni dell'allora ispettore della Celere Patrizio Vettore, 45 anni, di Padova, medicato all'ospedale per una ferita all'occhio sinistro poi guarita in 25 giorni. E' parte civile al processo con l'avvocato Ernesto De Toni. Una lite tra automobilisti avvenuta la sera del 24 gennaio 1997 a Padova Est. Nell'occasione volarono anche frasari da vernacolo. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Michela Lupi e Paolo Adami.
All'inizio dell'udienza il giudice ha disposto l'audizione coattiva della fidanzata di Michelotto che si trovava in macchina al momento del litigio con l'ispettore di polizia. Ma la sua deposizione non è parsa risolutiva nel chiarire la dinamica della baruffa. L'auto dell'ispettore (una station wagon) proveniva da Padova e andava in direzione di Ponte di Brenta. La «Clio», condotta da Michelotto e sulla quale viaggiavano la sua fidanzata e Nevola, arrivava invece dalla tangenziale. Le due auto sarebbero venute a stetto contatto. «Calmi, sono un poliziotto» disse Vettore. Michelotto gli avrebbe sferrato un pugno in volto al grido «che cazzo me ne frega». Lui però ha sempre ribadito d'aver colpito il poliziotto involontariamente con in gomito. Si riprende il 15 luglio.

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5 luglio 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Fra Rifondazione e Comune è la «guerra dei capitelli»

CADONEGHE. Anche i capitelli fanno discutere a Cadoneghe. E specialmente quando è necessario sborsare dei soldi per ristrutturarli ed impedire che perdurino nello stato di degrado in cui alcuni di loro giacciono ormai da lungo tempo. Per uno di loro l'intervento è già stato previsto, ma il partito di Rifondazione Comunista non è d'accordo sulle modalità del suo finanziamento.
In base alla legge regionale 44 del 1987, alla scadenza del 31 ottobre le chiese devono presentare i preventivi per i lavori che intendono eseguire nel corso dell'anno successivo.
L'amministrazione comunale provvederà a ripartire la quota dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria a favore degli interventi concernenti le chiese e gli altri edifici religiosi. Alla data del 31 ottobre del 2001 soltanto una parrocchia, quella di S. Andrea di Cadoneghe, ha presentato il preventivo per la sistemazione del tetto e della verniciatura delle pareti esterne della chiesa, per un totale di 133 milioni delle vecchie lire.
Il Comune ha deciso di assegnare interamente alla parrocchia del capoluogo i 56 milioni (28922 euro) a sua disposizione. Ma Rifondazione Comunista annuncia di ricorrere a tutti i mezzi legali per contrastare questa decisione, rivolgendosi, se opportuno, anche alla corte dei conti.
Infatti in base alla citata legge regionale anche i capitelli rientrerebbero nel novero degli edifici religiosi. E a Cadoneghe, in particolare il capitello di via Acquaro, necessiterebbe di un intervento urgente, giacendo da anni ormai "impacchettato" perché pericolante.
A tal proposito un finanziamento di 20.000 euro prelevati dall'avanzo di amministrazione del novembre scorso sarebbe già stato assegnato per il progetto di ristrutturazione del capitello e per la sua collocazione più sicura in via Codotto e Maronese.
Secondo Rifondazione Comunista, invece, la legge parlerebbe chiaro e così il finanziamento per il capitello andrebbe attinto dagli oneri di urbanizzazione e non dall'avanzo di amministrazione, distribuendo i 28922 euro messi a disposizione dal Comune per la quota di 23400 euro alla parrocchia di S. Andrea e per i restanti 5522 euro al capitello di via Acquaro.
L'avanzo di amministrazione di 20.000 euro dovrebbe venir impiegato per altre opere altrettanto necessarie.
Cristina Salvato

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