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RASSEGNA STAMPA –MARZO 2002

"IL MATTINO DI PADOVA"



31 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Consigli comunali negati
Cadoneghe: le accuse e i sospetti avanzati dalla Lega

«A Cadoneghe non si fanno i consigli comunali» recita un volantino recentemente affisso per le vie del paese dalla Lega. Le possibili spiegazioni individuate dal partito d'opposizione sono che non c'è nulla da discutere e tutto va bene o che si tenti di evitare che la spaccatura presente all'interno della maggioranza venga alla luce con chiarezza. La prima motivazione non sarebbe plausibile perché i temi sono molti: il degrado, la promessa di grandi opere annunciate ma che non riescono a decollare, la sicurezza. La seconda spiegazione, invece, apparirebbe più verosimile. La corretta amministrazione, che dovrebbe essere il collante tra le varie anime della maggioranza, non esisterebbe, e la pianificazione sarebbe assente. Per aumentare la trasparenza e la partecipazione, ai consiglieri è stato richiesto di limitare a due le interrogazioni che complessivamente non possono superare un'ora per ogni consiglio comunale, risposta inclusa. Ciò significa che durante l'anno se tutti i consiglieri esercitassero il proprio diritto, ognuno potrà forse disporre di qualche minuto. Alla Lega il sindaco Adriano Baldin risponde che i consigli comunali vengono indetti quando ci sono reali argomenti da esaminare. Non si possono indire soltanto per discutere delle interrogazioni. I consigli comunali sono organi istituzionali e per legge ve ne sono solo due obbligatori: quello indetto per approvare il bilancio preventivo e l'altro per il bilancio consuntivo. Tutti gli altri sono determinati dalla necessità di variare alcune decisioni prese e a discutere temi piuttosto vasti. Contrariamente a quanto accadeva anni fa, oggi i bilanci preventivi sono molto dettagliati nell'individuare gli obiettivi e le rispettive fonti di finanziamento. Ciò permette al personale degli uffici di lavorare, conoscendo esattamente tempi e modi. Una volta approvato il piano triennale delle opere pubbliche insieme al bilancio, i lavori di realizzazione seguono il loro iter burocratico e non tornano più in consiglio comunale, a meno che il progetto di fattibilità non ne richieda una variante. Sarà poi la giunta ad approvare i successivi progetti definitivi ed esecutivi. Questo può far pensare ai consiglieri che la realizzazione delle opere pubbliche sia ferma. In ogni caso ai capigruppo viene periodicamente consegnato l'elenco delle delibere di giunta, per cui possono costantemente tenere sott'occhio l'andamento dei lavori e delle decisioni prese. Non è d'accordo, Baldin, quando la Lega afferma che a Cadoneghe manchi una corretta pianificazione. Attualmente si sta lavorando alla realizzazione delle opere previste dal Piano Regolatore di dieci anni fa. Quando si programma, inoltre, va tenuto conto dei bisogni reali e imminenti che ha la popolazione, ma bisogna anche prevedere quelli futuri. Cadoneghe è un Comune in espansione, tarato per raggiungere i ventimila abitanti. Bisogna pensare adesso ai servizi e alle strutture. Riguardo l'ipotesi formulata dalla Lega di una mancanza di confronto per tenere nascosta la spaccatura esistente all'interno della maggioranza, il sindaco replica che se vi sono delle discussioni, queste costituiscono più un dibattito costruttivo che una frattura.

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31 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe. Rientra la polemica scatenata da Rifondazione sulle mense scolastiche
Pasti non più «indigesti»
L'aumento di prezzo è legato all'indice Istat

Si chiude la polemica innescata da Rifondazione Comunista riguardo all'aumento del prezzo dei buoni mensa scolastici. Attacchi all'amministrazione effettuati a suon di petizioni e di volantini affissi per le vie del paese. Aumento del 2,5% comprendente l'indice Istat e quello dell'adeguamento del costo del lavoro. Le fonti consultate da Rc parlano per questo secondo indice di una percentuale dell'1,20% come possibile aumento massimo. L'amministrazione comunale risponde chiarendo la questione una volta per tutte. L'aumento era già previsto dal contratto stipulato con la ditta fornitrice del servizio di refezione scolastica e rispondeva all'obbligo di legge previsto dall'articolo 44 della finanziaria, per il quale alle tariffe dei servizi continuativi va applicato un aumento periodico. L'aumento applicato è pari al 2,5% perché deriva dalla media dell'adeguamento del costo del lavoro, calcolato come corrispondente al 2,4%, e al rincaro del costo della vita, quantificato in 2,6%. Entrambi i dati sono stati ricavati dal sito internet dell'Istat, quando gli uffici a novembre dello scorso anno hanno preparato la previsione di aumento per permettere al bilancio di essere approvato il successivo 28 dicembre. La Sodexho, ditta appaltatrice del servizio mensa, ha richiesto a gennaio un aumento del 2,4% e attualmente la questione è ancora in fase di contrattazione con gli uffici comunali. Ma che fine andrebbe a fare lo 0,1% in più che risulta come differenza tra quanto richiesto dalla ditta e quanto applicato alle famiglie? Secondo gli uffici, la percentuale è talmente irrisoria che si annullerebbe con gli arrotondamenti ai centesimi di euro chiesti ai genitori. In più non si può neanche individuare un tentativo di speculazione da parte dell'amministrazione. Se anche il disavanzo dello 0,1% rimanesse, questo potrebbe essere utilizzato per coprire una parte delle spese totali che il Comune si addossa per la refezione scolastica. Contrariamente ad altri comuni, Cadoneghe, infatti, per tenere bassi i pezzi dei buoni mensa, non chiede ai genitori di pagare l'intero costo di un pasto, ma si fa carico di una parte della spesa. Tradotto in cifre, il servizio mensa costa al comune 735 milioni di lire, mentre ne ricava dai buoni pasto soltanto 650. Il disavanzo di 85 milioni è a carico delle casse comunali. Senza tener conto dei costi indiretti, come le spese di illuminazione, riscaldamento e sorveglianza delle mense.
Cristina Salvato

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26 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

«A Cadoneghe campo e spogliatoi in condizioni disastrose»
L'Unione accusa il Comune, che controbatte: «Hanno scelto il Boldrin per interesse» Secondo il presidente, terreno responsabile di diversi infortuni capitati ai calciatori L'amministrazione parla di «convenienze»

La squadra di calcio Unione Cadoneghe è ai ferri corti con l'amministrazione comunale di Cadoneghe, e in particolare con il sindaco Adriano Baldin e l'assessore allo Sport Mirco Gastaldon. Motivo della contesa le condizioni, sempre più disastrose secondo i dirigenti della società, in cui versano gli impianti sportivi intitolati a «Martin Luther King». Florio Zanon, il presidente della squadra che milita nel girone M della Seconda categoria, denuncia che le condizioni del terreno di gioco sono diventate «indecenti», come «indecorose» sono quelle degli spogliatoi e del complesso in generale. In particolare, il dirigente imputa alle pessime condizioni del manto erboso una lunga serie di infortuni che hanno subìto ben undici giocatori della rosa. Per questi motivi, la società ha deciso di trasferirsi al campo «Boldrin», sempre a Cadoneghe, dove ha già disputato il match di domenica (vinto 1-0 sul Rio). La dirigenza aveva già fatto presente all'Amministrazione comunale le pessime condizioni in cui si trovano gli impianti «Luther King», ma - dice la società - non è stato mosso un dito.
La versione che dà l'Amministrazione è tutt'altra. «Zanon ha solo un cinquanta per cento di motivazioni da parte sua - fanno sapere in Comune, ma nessuno vuole rilasciare dichiarazioni - mentre l'altro cinquanta per cento non legittima queste lamentele. I lavori stanno per iniziare. Il fatto è che, giocandoci due squadre (oltre all'Unione Cadoneghe, anche il Cadoneghe Calcio, n.d.r.), il terreno non ha modo di riposare. E poi gli infortuni non possono dipendere esclusivamente dal terreno. La verità è che Zanon ha deciso di spostarsi al "Boldrin" perché l'Amministrazione ha deciso di concedergli circa 15 mila euro all'anno per la manutenzione. Rimanere quindi allo stadio "King", secondo la visione del presidente, non sarebbe stato conveniente alla società». La contesa è aperta. Da una parte la squadra lamenta di non essere tenuta nella dovuta considerazione dall'Amministrazione. Dal Municipio (dove abbiamo trovato interlocutori che vogliono rimanere anonimi) questa tesi è fermamente repinta: esistono delibere che testimoniano l'invalidità dei reclami.
Giorgio Scura

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19 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Genitori a scuola per capire i figli

CADONEGHE. L'assessorato ai servizi sociali di Cadoneghe organizza «Crescere insieme genitori e figli», itinerari educativi per i genitori di bambini d'età compresa tra zero e tre anni. Il progetto rientra nelle attività promulgate dalla legge 285/97 sul sostegno alla funzione genitoriale, che a Cadoneghe ha dato il via alla realizzazione di molti incontri e dibattiti, oltre all'attivazione del Nido Blu e dello Spazio Genitori. Con questa iniziativa l'amministrazione intende offrire un'occasione di approfondimento e di riflessione. I due incontri previsti saranno guidati dalla psicologa Donatella Mellano, consulente delle attività svolte dal Nido Blu. La prima serata è prevista per martedì 19 marzo e tratterà il tema dei fratelli e dei coetanei nelle prime forme di relazione sociale. La seconda avrà luogo martedì 26 marzo per trattare la crescita dei bambini e anche quella dei genitori. Entrambi gli incontri avranno luogo nella sala consiliare a partire dalle ore 21.

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19 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Viabilità, così non funziona
La cittadinanza di Cadoneghe striglia gli amministatori Pochi parcheggi e pessimo accesso alla Statale del Santo

CADONEGHE. Numerosa la partecipazione di cittadini all'incontro organizzato giovedì sul futuro di Cadoneghe storica. L'auditorium Ramin che ospitava la riunione era al completo, segno che la cittadinanza avverte la necessità di incontrare a tu per tu gli amministratori per sottoporre loro i piccoli e grandi problemi che li assillano.
Molti i temi affrontati, ma la viabilità è stato quello più rovente, quello che ha finito per scaldare maggiormente gli animi della platea. I principali motivi di lamentela riguardano l'accesso alla nuova statale del Santo e il traffico in via Sauro. Gli ingressi alla statale risultano insufficienti e caotici a detta dei cittadini, soprattutto di coloro che abitano in prossimità dei raccordi. Preoccupa una delle soluzioni che l'amministrazione ha pensato di adottare, ovvero di collegare via Conche a Mejaniga con il rondò di via Rigotti. L'operazione rende necessario l'abbattimento di tre abitazioni, che l'assessore ai lavori pubblici Mauro Sarti si affretta a confermare come consensuale. Resta il problema dell'alto costo che l'amministrazione dovrà sostenere: come soluzione si è pensato di cambiare la destinazione d'uso di un terreno da edilizia popolare a normale edilizia urbana per ricavare un maggior introito derivante dalla differenza del prezzo di vendita. La seconda soluzione proposta dall'amministrazione comunale per risolvere il problema dell'accesso alla SS 307 è l'allargamento di via Silvestri. L'opera, però, si trova accorpata a quella della strada tra via Conche e via Rigotti, che però non è di imminente realizzazione. Per evitare di rallentare l'inizio dei lavori nel 2003, si è pensato quindi di scorporare l'allargamento di via Silvestri dall'accordo di programma.
Altro tasto dolente è la mancanza di parcheggi. Con l'arrivo di altre cento famiglie nei nuovi alloggi del centro storico si teme che posteggiare la propria vettura diventerà impossibile. Il sindaco Baldin informa che l'amministrazione ha chiesto ed ottenuto da parte del costruttore di aumentare i posti auto interrati, che permetteranno ai residenti di evitare di parcheggiare a livello della strada. Da alcuni cittadini è stata avanzata l'ipotesi di trasformare in parcheggio l'area verde che ospitava il parco giochi, smantellato perché situato sotto i tralicci dell'alta tensione. Secco il no dell'assessore Sarti: l'amministrazione intende mantenere continuità tra le zone verdi, per cui i parcheggi sono costruiti in zone marginali del centro abitato.
Cristina Salvato

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16 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe. Lavori in cimitero

CADONEGHE. Tra le nuove opere in previsione a Cadoneghe ci sono anche i lavori di risistemazione del cimitero. Entro l'autunno del prossimo anno saranno investiti circa 161.000 euro per il completamento del giardino e la sistemazione dell'area. Saranno costruite 29 nuove cappelline di famiglia, cui sarà possibile dare un'impronta architettonica non standard. Questo consentirà finalmente di iniziare i lavori di edificazione. Per chi fosse interessato sono ancora disponibili 12 aree acquisibili con un costo di 14 mila euro. I nuovi lavori consentiranno anche di correggere gli errori realizzati dalla ditta esecutrice, condannata, tra l'altro, a risarcire i danni commessi. Nel nuovo progetto è prevista la riduzione della muratura per portare ai porticati maggior luminosità e la realizzazione di un piano a sedere di cui potranno usufruire i visitatori. Inoltre, nel piano triennale delle opere pubbliche, è stato stanziato poco più di un milione di euro per la realizzazione di nuovi loculi e di un forno per la cremazione, i cui lavori di esecuzione dovrebbero, secondo le previsioni, iniziare nel 2003 per concludersi nella primavera dell'anno successivo. L'amministrazione ha scelto di coinvolgere anche i privati, le cui proposte verranno accolte entro il 30 giugno 2002.
Cristina Salvato

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15 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Ritocco al pasto degli alunni
Cadoneghe: aumento di 8 centesimi
Rifondazione scatena la polemica

CADONEGHE. Anche a Cadoneghe i costi dei buoni pasto per le mense hanno subìto un aumento a partire dal mese di gennaio. Non si tratta, tuttavia, di una scelta discrezionale da parte dell'amministrazione comunale, bensì dell'adempimento di un obbligo contrattuale con la Sodexho, la ditta che fornisce il servizio mensa. La quale è legittimata a farlo da una clausola prevista dal contratto firmato con l'amministrazione nell'aprile dello scorso anno.
Secondo tale clausola, la ditta, da gennaio 2002, poteva richiedere un adeguamento all'indice Istat dei prezzi fissati all'inizio. 8 centesimi in più, quindi, da sommare ai 3,20 euro del costo di un buono mensa. Un aumento minimo, ma che ha fatto scatenare le polemiche da parte dei genitori e di Rifondazione comunista che recentemente ha deciso di passare nelle schiere dell'opposizione. Rifondazione ha pronta un'interrogazione da presentare al prossimo consiglio comunale, oltre ad essersi fatta promotrice di una petizione sottoscritta da una quindicina di genitori e consegnata al sindaco. In realtà nel mese di gennaio, quando è stata effettuata una delibera da parte dell'amministrazione comunale per aumentare i costi dei buoni mensa, in qualità di assessore alla Scuola c'era Lucio Costa, membro proprio di Rifondazione Comunista.
«Protestare adesso - commenta il sindaco Adriano Baldin - mi sembra un'azione pretestuosa. In quanto assessore preposto, Costa era a conoscenza degli aumenti e avrebbe dovuto informarne i genitori. Se non l'ha fatto, non ha compiuto il suo dovere istituzionale. E adesso protesta contro se stesso». Una sorta di autogol, insomma. Le stesse rimostranze dei genitori, riuniti nella petizione presentata da Rifondazione, sono state portate ad un incontro convocato tra i genitori, i rappresentati dei comitati mensa, la Sodexho e i direttori scolastici. Parlando degli aumenti, la suddetta petizione li definisce ingiusti e scorretti ed è messa in discussione la qualità del cibo offerto dalle mense. Il sindaco Baldin ribadisce l'ineluttabilità dell'aumento dei prezzi previsto dal contratto con la Sodexho, mentre la qualità dei cibi è garantita da numerosi controlli. Questi sono affidati periodicamente all'Asl e all'Istituto di Igiene dell'università; ma c'è anche il comitato mensa, formato da genitori in rappresentanza di tutti i plessi scolastici, deputati a verificare le mense e il centro di cottura. E proprio loro hanno messo a tacere le proteste dei genitori presenti, dichiarando nel corso della riunione che le vivande vengono accettato volentieri dagli studenti. Ogni mese di maggio, poi, viene effettuata una riunione cui partecipano i genitori e la dietologa dell'Asl per stabilire insieme il menu da proporre agli studenti per tutta la durata dell'anno scolastico. La dietologa segue le norme dietetiche creando menu vari ed equilibrati all'interno della settimana e per le diverse stagioni, tenendo però in considerazione anche i suggerimenti che giungono dai genitori. Eventuali richieste di modifica di alcune portate che pervengono nel corso dell'anno scolastico, vengono prontamente prese in considerazione. L'ultimo esempio riguarda alcune variazioni di pietanze richieste prima delle vacanze natalizie e attuate già al rientro degli studenti a gennaio. «I menu proposti agli studenti - conclude Baldin - sono equilibrati per grammatura e presenza di principi nutritivi, per soddisfare così tutte le esigenze alimentari delle diverse classi di età degli alunni».
Cristina Salvato

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15 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

La ditta produce ponteggi e scale di legno, le fiamme si sono sviluppate dentro un silos con residui di lavorazione
Incendio alla Ippis di Cadoneghe, complice la segatura

CADONEGHE. Un incendio è scoppiato ieri mattina nella fabbrica Ippis, situata lungo la vecchia statale del Santo, specializzata nella costruzione di ponteggi e scale di legno, per cui massiccia è la presenza di materiale infiammabile al suo interno. L'incendio è stato segnalato intorno alle 10.30 del mattino, quando alcuni operai, uscendo nel cortile, hanno notato del fumo fuoriuscire dal silos. Si tratta di una struttura destinata a raccogliere tutta la segatura prodotta dallo scarto della lavorazione del legno. Ogni macchina all'interno della fabbrica è dotata di un sistema di aspirazione, che convoglia la segatura nel serbatoio. Al suo interno, alcune "calze" permettono all'aria aspirata di uscire trattenendo la segatura. Proprio queste sarebbero all'origine dell'incendio.
Secondo i vigili del fuoco intervenuti sul luogo è un fenomeno che si verifica con una certa frequenza, dovuto, forse, alla presenza accidentale di schegge di ferro nei tubi di aspirazione, le quali nel tragitto verso il silos, sfregandosi contro le pareti metalliche, produrrebbero delle scintille che si propagano successivamente a tutto il materiale. Scettico il titolare, Gianfranco Giora, per il quale l'evento non sarebbe dovuto accadere, anche perché all'interno della fabbrica tutte le norme di sicurezza vengono osservate. I pompieri, una volta domate le fiamme, hanno continuato poi nel pomeriggio l'opera di "smassamento" per rimuovere tutto il materiale combustibile che poteva rinfocolare l'incendio. Difficile per il momento la stima dei danni. Sicuramente si renderà necessaria la sostituzione del centinaio di calze andato a fuoco.
Cristina Salvato

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9 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Cadoneghe. Torna la tradizione con il corteo del «Batare Marso»

CADONEGHE. Oggi, come da antica tradizione contadina, ritorna il "Batare Marso", organizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con il Gruppo Vecie Raìse. Il "Batare Marso" era un'antica tradizione della campagna veneta che serviva ad allontanare le forze malefiche dell'inverno e ad invocare il ritorno della primavera. Nelle sere tra fine febbraio e l'inizio del mese di marzo i giovani giravano per le strade dei paesi percotendo bidoni e secchi nel tentativo di scacciare l'inverno e risvegliare la bella stagione. Il percorso di quest'anno, con partenza alle 19.30, partirà da via Vecellio e toccherà tutte le frazioni fino a ritornare al quartiere Bragni, di fronte alle scuole elementari. Ci si potrà unire al corteo nei due punti di sosta previsti di fronte alla biblioteca e davanti alle scuole elementare di Cadoneghe. Cristina Salvato

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8 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Nel segno della mimosa
Le manifestazioni promosse per l'8 marzo

CADONEGHE. Com'è tradizione, il Comune propone in occasione dell'8 marzo un momento di incontro che, anche se all'insegna dello svago e della socialità, vuole celebrare il percorso compiuto dalle donne. Quest'anno l'amministrazione ha pensato di rivolgere il suo pensiero alle donne afghane, da poco uscite da una condizione di estrema subordinazione, e a Safya, la donna nigeriana condannata a morte per essere diventata madre in seguito ad una violenza sessuale. L'appuntamento è alle 21, alla palestra Olof Palme, per lo spettacolo organizzato dal gruppo Gec Ballet, che presenta "Fermati, Lucia!", una libera e scherzosa interpretazione dei "Promessi Sposi". Il Gec Ballet (Gruppo di Educazione Corporea) è costituito da esuberanti anche se non proprio giovanissime "ragazze" che raccontano ballando antiche fiabe o seri romanzi. L'ingresso è gratuito.

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8 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Posteggio per cento auto in una parte dell'area Grosoli

CADONEGHE. Si prospetta una nuova destinazione d'uso per i vecchi stabilimenti che ospitavano la Grosoli. I nuovi proprietari, il Gruppo Cannella che possiede la catena di supermercati Alì, accogliendo una proposta lanciata dall'amministrazione comunale, ha concesso una porzione dell'area che diventerà entro un paio di mesi un nuovo parcheggio. La superficie concessa è tale da consentire il posteggio a circa 100 vetture e si estende nell'area che si affaccia su via La Malfa, dove sarà situato l'ingresso del parcheggio. La domanda posta dal Comune è stata accettata dal proprietario che la concederà, a titolo gratuito, inizialmente per un anno. Poi si vedrà. Un sopralluogo effettuato dal proprietario con il sindaco e il comandante della polizia municipale ha avuto esito positivo. A breve sarà dato l'avvio all'inizio dei lavori, che prevedono la sistemazione dell'ingresso e l'attivazione dell'impianto di illuminazione già presente. Si attende, per cominciare, la consegna del decreto di aggiudicazione da parte del giudice fallimentare, che dovrebbe giungere nel giro di poco: dopodiché Cadoneghe avrà finalmente un altro parcheggio, gratuito e privo di limitazione temporale con disco orario. Il Gruppo Canella aveva acquisito l'area nel luglio dello scorso anno. Un affare da 11 miliardi e 520 milioni di lire.
Cristina Salvato

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2 marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Sul Brenta, fra Cadoneghe e Torre
Passerella in fase di risistemazione

CADONEGHE. Dovrebbero iniziare a breve i lavori di ristrutturazione della passerella che collega le sponde del fiume Brenta tra Cadoneghe e Torre. La vecchia struttura necessita di una risistemazione, anche perché dal 1956, anno in cui fu realizzata, non ha ancora visto alcun intervento di manutenzione. La gara d'appalto è indetta per il 18 marzo, per cui i lavori inizierebbero ad aprile. In realtà, dovendo completamente interdire l'accesso ai pedoni per la durata di tre o quattro mesi, tanto dureranno i lavori, l'amministrazione ha ritenuto più opportuno chiudere l'acceso alla passerella tra giugno e settembre, in concomitanza con le vacanze estive degli studenti. Il restauro sarebbe dovuto iniziare già dal 1996 e nel luglio dello scorso anno l'assessore ai lavori pubblici Sarti aveva annunciato che erano stati stanziati 450 milioni. Nel nuovo bilancio, invece, i milioni sono saliti a 680 e i lavori sono ulteriormente slittati fino a questi giorni, per terminare, secondo le stime, intorno al mese di settembre. L'aumento dei costi è stato sostanzialmente causato da due motivi principali. Innanzitutto si sperava in un maggior contributo da parte del Comune di Padova, che invece ha partecipato alla spesa con 50 milioni di lire soltanto. Per legge, poi, il progetto già completato ha dovuto comprendere anche il piano della sicurezza e gli oneri per approntarlo hanno ulteriormente gravato sulle spese. La ristrutturazione della passerella prevede la sostituzione dei cavi che la sorreggono, il rifacimento del pavimento e il posizionamento di fari di illuminazione ai due ingressi, nonché la riverniciatura.
Cristina Salvato

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1° marzo 2002 "IL MATTINO DI PADOVA"

Si uccide gettandosi nel Brenta

L'hanno visto sporgersi dal ponte di ferro, tra Isola di Torre e via Garibaldi di Cadoneghe, e volare nel vuoto. E' sparito in un attimo, inghiottito dalle acque del Brenta.
E' stato dato subito l'allarme: sono arrivati i vigili del fuoco con il canotto, che hanno ripescato il corpo ormai esamine dell'uomo. Era senza documenti. Vicino all'argine aveva lasciato la sua bicicletta. Niente altro.
Per sei ore i carabinieri di Vigodarzere hanno cercato di dare un nome a quel corpo senza vita, partendo dall'unico elemento che avevano a disposizione, la data del matrimonio, che era incisa sulla fede che aveva al dito. Tutto inutile.
Finchè alle 15, alla caserma di Ponte di Brenta, si è presentato un giovane per denunciare la scomparsa del papà, G.L., sessantenne di Padova, che non era rientrato a casa per pranzo. La descrizione corrispondeva perfettamente, non ci sono stati dubbi.
L'uomo era caduto da tempo in uno stato di grande depressione davanti alla prospettiva di restare da solo, in quanto la moglie era molto malata.

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