Pur avendo da qualche hanno oltrepassato la soglia dei 15 mila abitanti, Cadoneghe vota ancora con un turno unico, che non prevede l'eventuale ballottaggio. 12.182 gli elettori (5.843 maschi e 6.339 femmine, cui aggiungere 60 cittadini comunitari) chiamati alle urne a scegliere il nuovo sindaco tra cinque diversi candidati in lizza in questa tornata elettorale.
Nella scheda azzurra come lista 1 sarà indicata la civica di sinistra "Cittadini Protagonisti" che candida a sindaco Maurizio Angelini: sotto il simbolo, che ricorda nel fiume e nelle stelle lo stemma del Comune, il motto "onestà, trasparenza, partecipazione per la Cadoneghe che cresce".
Punta per la prima volta alle elezioni a Cadoneghe la lista 2 "Pne Progetto Nordest" con il simbolo del movimento e come candidato Umberto Cocco. Non si schiera né a destra né a sinistra, ma dalla parte dei cittadini veneti come riassume il motto "Non voti per me, voti per te".
L'unica donna candidata alla poltrona di sindaco è Anna Talpo, in quota Lega, sostenuta da una civica di centrodestra che riunisce Lega, Forza Italia e Alleanza Nazionale (nel simbolo, questi ultimi due partiti, sono riuniti sotto "Cadoneghe per la libertà"). Come motto ha scelto "Cambia con noi! Più sicurezza, più famiglia, più sociale".
Il centrodestra schiera anche un'altra lista, la numero 4 nella scheda: "Per Cadoneghe-Sicurezza & Prosperità" in corsa con il candidato Giovanni Bottecchia. Si presentano con il motto "La migliore alternativa per Cadoneghe" con un simbolo che propone due spighe di grano davanti alle onde blu del Brenta.
Il sindaco uscente Mirco Gastaldon si ripresenta per tentare un mandato bis, sempre sostenuto dalla civica di centrosinistra "Cadoneghe Città & Ambiente", al numero 5 nella scheda: due mani che si stringono nel simbolo, le parole "Il valore delle idee, la forza dei fatti" nel motto. I toni durante la campagna elettorale sono stati moderati fino al colpo di coda degli ultimi giorni, con la diatriba tra le due liste di centrodestra a proposito dell'utilizzo del simbolo del Pdl nei volantini elettorali.
A vivacizzare il clima c'è stata persino una bottiglia molotov lanciata nel giardino di Leonardo Barbara, candidato alle provinciali con La Destra di Luca Claudio.
Cristina Salvato
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